Lo piantai nel mio giardino, lungo tutta la recinzione, installando anche una barriera di plastica in modo da evitare che le radici camminando nella mia proprietà la invadessero, ma lasciandole libere di scorrere sotto la rete verde che separava i due giardini.
Quell’estate dormimmo poco, attrezzati con pesanti tendoni che però non facevano passare un filo d’aria. Tuttavia, nel giro di circa 6 mesi, il bambù era cresciuto in modo impressionante e aveva cominciato a invadere il giardino del vicino.
Venne da me più volte a lamentarsi della pianta e io risposi che avrebbe dovuto tagliarla se gli avesse dato fastidio ma risposi anche che una recinzione di plastica avrebbe impedito alle radici di espandersi oltre il dovuto.
Lui mi disse che, siccome “il danno” l’avevo procurato io, avrei dovuto fare io il lavoro nel mio giardino. Gli risposi “io nel mio giardino pianto quello che voglio” e chiusi la porta.
Non vidi più la villa del vicino, completamente oscurata dalle piante che impedivano anche ai fari di proiettare la luce sulle nostre camere. Due anni dopo ci trasferimmo e vendemmo casa.
Di recente ho controllato su Google Earth la casa del vicino.
Il suo giardino è una foresta di bambù.
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