L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

I figli del demonio

Avete presente quei paeselli di montagna dove tutti ci si conosce, dove vivi perché vuoi tranquillità?

Ora prendete l’incantevole paesello e popolatelo al 70% di gente di me***, di quelli che davanti ti sorridono e appena ti giri ti prendono a mazzate. Ecco, io abito lì.

Ieri, parlando con un anziano signore che conosco da una vita, pure malato perché ha un inizio di Parkinson, gli ho chiesto se anche a lui davano fastidio i figli del demonio (perché di altro non si può parlare) che in queste serate estive popolano la piazza del paese e mi ha rivelato che effettivamente lui e la moglie fanno ormai fatica a riposare. Voi penserete che si tratta di adolescenti scapestrati e casinisti; la verità è che si tratta di ragazzini delle elementari, massimo delle medie, lasciati a “giocare”, completamente senza controllo da parte di un adulto fino a “tarda ora”, perché intorno a mezzanotte son ancora lì a far casino.

Voi direte: va be’, son bambini devono giocare che faranno mai? I giochi sono: tirare pallonate contro le porte delle abitazioni, la porta in lamiera di un garage, le inferiate delle finestre, oppure riempire una bottiglia d’acqua e lanciarla in giro o sui tetti delle abitazioni sottostanti. Il dialogo (sì, dialogo, non andarci da inca**ato) coi genitori è inconcludente, sei tu il cattivo che ti lamenti e previa risposta ora fanno pure fatica a salutarti come segno di mancanza di rispetto, non che me ne freghi del saluto di certa gente.

Ecco un altro VDI:   Infondere paura come forma di controllo

Il signore di cui sopra ha detto di aver contattato il Comune, ma nulla è mutato. Anch’io ho contattato la polizia locale per denunciare un’infiltrazione di acqua dal tetto perché purtroppo pallone e oggetti finiscono tutti lì e nonostante l’evidenza i genitori fanno spallucce; situazione leggermente migliorata, almeno per il lancio intenzionale di ogni schifezza che gli capitava tra le mani.

Per la cronaca, il paese dispone di un campo sportivo, la zona del sagrato della chiesa e l’oratorio completamente privi di abitazioni a cui dar fastidio o arrecare danni; tale situazione però è venuta fuori negli ultimi 2 anni, che ok c’è stato quello che c’è stato, ma da sempre i luoghi ricreativi dei ragazzi sono stati quelli. Possibile che per vivere tranquilli devi per forza di cose avere una casa in mezzo al nulla?

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