Spiego che la strada è comunale e che passano tutti da sempre, ma lui risponde che è sua per “usucapione”, visto che il suo giardino confina con essa da sempre, quindi… l’ha inglobata nella sua proprietà.
Gli rispondo che non funziona così: se anche io dovessi ragionare il quel modo, non solo la stradina sarebbe anche mia, ma potrei anche occupare casa sua perchè “se sei vicino a qualcosa o qualcuno” questo non diventa tuo a prescindere”. Non vuole sentire ragioni e diventa minaccioso. Io sono con mio figlio e temo per lui (di certo non mi fa paura il vicino).
Mentre la discussione si fa sempre più animata, arrivano altri 2 pescatori: padre e figlio che assistono alle minacce e alle urla del vicino. Il padre è un finanziere, non dice nulla ma si limita ad ascoltare.
Il giorno successivo la macchina della GdF è a casa del vicino. Rimane ferma nel piazzale del vicino per circa 1 ora. Lo stesso pomeriggio, tutti i pali di legno e la rete arancione sono accatastati in un angolo del giardino del vicino.
Da allora, la stradina che porta al laghetto è “stranamente” tornata libera e nessuno ha mai più provato a chiudere il passaggio. Da quel giorno i rapporti con il vicino sono finiti.
Sono passati diversi anni, ma se provate, ancora oggi a percorrere quella strada, potete vedere, costeggiando la proprietà del vicino, una catasta di pali di legno e rete arancione ormai sepolti dalla vegetazione.
Questa cosa mi ha fatto sempre pensare… quante situazioni simili ci sono (o ci sono state in passato)? Quanta gente si è appropriata di cose non sue facendo leva sulla prepotenza e sull’ignoranza? Quanto è stato denunciato e quanto è stato restituito ai legittimi proprietari o alla comunità?
Ah, prima che qualcuno me lo chieda: non so se questa cosa possa essere di competenza della GdF, ma di fatto, c’erano le fiamme gialle a casa del vicino.
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