Abito in provincia di Napoli e nella mia zona i piccioni erano rarissimi.

Vivo in un piccolo palazzo di 3 piani che ha di fronte un altro palazzo della stessa altezza e accanto a quest’ultimo c’è un’altra proprietà con uno cortile e un pollaio.

L’inverno scorso improvvisamente mi accorgo che dei piccioni avevano cominciato a posarsi, soprattutto di notte, sul cornicione della palazzina di fronte, completamente disabitata, precisamente di fronte alla mia camera da letto.

Con il passare dei giorni cominciano ad aumentare sempre di più e sempre più spesso la mattina trovo la mia macchina, che da decenni viene parcheggiata sotto la palazzina di fronte, imbrattata dalla cacca di piccione, esattamente come la macchina verde parcheggiata dietro la mia che ogni mattina viene portata all’autolavaggio dalla proprietaria.

Il mio odio verso quei piccioni aumentava visto che non è piacevole trovare la macchina ogni mattina sempre più sporca ed ero curioso di scoprire come facessero a moltiplicarsi con quel ritmo.

Un bel giorno mia madre, affacciandosi dal balcone, nota che la proprietaria del pollaio, una signora anziana, sparge del mangime su cui i piccioni si fiondavano.

Essendo mia madre sua amica, infatti, quasi ogni mattina, prima della degenerazione del numero dei piccioni, mia madre le offriva il caffè, gentilmente la invita a smettere di nutrirli, perché cominciavano a essere fastidiosi per noi e lei giustamente non poteva saperlo abitando a qualche centinaia di metri di distanza.

Passa ancora qualche tempo e il numero di piccioni continua a crescere. Io comincio a mettere un lenzuolo sulla macchina per evitare che la mattina la possa confondere per una latrina, mentre la macchina dietro di me viene parcheggiata sempre più lontana dal ciglio della strada, nonostante la strada sia stretta, quindi anche rischiando di creare intralcio alla circolazione, per evitare di essere centrata dalle feci di piccioni.

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