Storie dal vicinato

I veri vicini da incubo – Parte 1

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Mi sono decisa a scrivere anche io.
Lo scopo non è trovare una soluzione, perché non ce ne sono, se non una che va a senso unico.
Io ho solo bisogno di potere gridare a qualcuno il mio disagio, la mia rabbia, la mia delusione e la mia esasperazione.

E in questo ci metterò la faccia, non scriverò in anonimato, voglio dichiararmi apertamente perché non ho colpe e non sono una codarda.
È uno sfogo, scritto con addosso tanta insofferenza.
Spero di non dilungarmi, ma per me le parole hanno importanza.

Chi vuole potrà ascoltarmi e ringrazio ora a chi leggerà fino in fondo per essersi preso un po’ del suo tempo.

La situazione con il mio vicinato oltre che insostenibile mi sta facendo letteralmente ammalare e non so a chi rivolgermi, non so più con chi parlarne.

Preciso che non vivo in un quartiere popolare o fatiscente o in un contesto di disagio.
Apparentemente è una zona bella, servita e curata, in una frazione poco lontana dal centro.

Ma nel condominio dove vivo io ci sono un paio di gruppi familiari che creano diversi problemi, soprattutto non sono in grado di rispettare un paio di semplici regole di buon vicinato.
Sembra che si siano raggruppati tutti nello stesso posto e nello stesso momento.

Per esempio c’è uno che OGNI GIORNO attacca il compressore dalle 18.00 alle 23.00 e se è a casa da lavoro anche a partire dalla mattina.
Ha una sorta di compulsione nel soffiare qualsiasi cosa e il mio balcone affaccia sul suo garage.
Sono mesi che non riesco a guardare un film in sala e non riesco a fare una conversazione a tavola perché il rumore è assordante, continuo e costante.

Poi c’è chi mette ammassate una sopra l’altra 10 biciclette negli spazi comuni senza neanche badare al decoro e magari metterle sui cavalletti o almeno un po’ dritte-

C’è chi utilizza una saletta condominiale per mettere i propri bidoni dell’organico in cui buttare carne e pesce marcio con un conseguente odore di putrefazione.

C’è chi fuma in ascensore e chi utilizza i cestini condominiali per buttare preservativi, assorbenti, olio motore di scarto e per cui poi bisogna pagare una persona che si occupi di fare la differenziata perché tanto queste persone fanno come vogliono.

È inutile cercare un dialogo costruttivo o pacifico in quanto o ti urlano in faccia o minacciano le peggio cose e negano l’evidenza.

Poi, dall’altra parte, c’è tutto lo schieramento del resto dei condomini che non si esprime per “paura” di qualche tipo di ritorsioni.
Dalla mia penso che peggio di chi commette un’ingiustizia c’è solo chi la ignora e la copre.

Solo io e mio marito e pochi altri (e guarda caso proprio quelli che hanno lasciato gli appartamenti) ci siamo esposti con queste persone pagandone purtroppo e a caro prezzo le conseguenze.

Finora quello che ho raccontato volendo è il “meno” del peggio.
C’è una famiglia in particolare che ha dato problemi a tutti e questi vivono sotto il mio appartamento.
Sono persone profondamente ignoranti e prepotenti e siccome “tengono problemi” chiunque intorno a loro ne deve pagare le conseguenze, riducendo in miseria tutto ciò che li circonda.

Io non sono una persona conflittuale, non aggredisco, sono molto riservata e non ho mai dato fastidio a nessuno, anche perché in casa mia lavoriamo 10 ore al giorno e i weekend siamo spesso in giro.
Si può quasi dire che siamo pressoché inesistenti in appartamento.
Magari esprimo le cose con un po’ di decisione ma in maniera sempre quanto più diplomatica e serena possibile.

Ho chiesto in più occasioni a queste persone di rispettare poche semplici regole di buon vicinato e ho fatto intervenire successivamente l’amministratore visto che il messaggio non veniva recepito.

Ma loro hanno interpretato tutto questo come una minaccia e mi accusano di avergli tolto, testuali parole, “la libertà di fare quello che vogliono”, che per loro significava urlare alle 3 di notte, buttare i petardi sulle macchine alle 6 del mattino, fare defecare il cane sulle scale, occupare due parcheggi con una macchina…e tanto, tanto altro.

Per loro le regole condominiali non hanno valore, esiste la regola del “territorio”: siccome vivevano qui prima di me e hanno 3 appartamenti di proprietà hanno diritto di comportarsi come meglio ritengono (si, me l’hanno proprio detta così).

Poi ogni dialogo, anche se posto con le migliori intenzioni, si conclude al pari di una delle migliori puntata di Gomorra in cui mi intimano di andarmene da questa casa e minacciano di mettermi le mani addosso.

Dall’ultima volta in cui ho avuto una di queste piacevoli conversazioni è passato un anno, in cui nel frattempo ho tirato i remi in barca, non ho più fatto segnalazioni all’amministratore e nel bene o nel male anche loro sembravano essersi, per così dire, calmati.

I problemi seri sono iniziati questa estate, con particolare accanimento nei miei confronti.
Il figlio 14enne di questa famiglia ha cominciato a fare alcuni danni al condominio: rovesciava piante, calciava porte e il massimo del suo divertimento era calciare il pallone contro tutti i garage e contro tutte le macchine parcheggiate.
Poi è passato a tirarlo alle finestre e in particolare alla mia della camera da letto e a quella del bagno.
No, non era casuale.
Non era scappata la mira, non era un tiro sbagliato perché il secondo piano di un palazzo lo colpisci volutamente.

(continua)

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Luca

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