L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

I vicini da incubo in 2 atti

Atto I – Il bisonte

Per 5 anni ho vissuto in un bilocale, e sopra di me abitava un ragazzo d’oro.

Nell’ultimo anno si trasferì al suo posto un bisonte. Camminava scalzo pestando come se volesse buttare giù il soffitto, al punto mi scendevano le foto dai quadri attaccati al muro. Metteva la musica a tutto volume e avendo un cortiletto interno chiuso dalle mura della casa rimbombava tutto come fossi in discoteca.

Mi odiava, senza esserci mai visti né aver parlato, e amava mio marito, al punto che un giorno dopo un litigio lo aspettò fuori casa dicendogli di lasciarmi. Io lo sentii e uscii fuori, lo affrontai con calma dicendogli che non si doveva permettere, ma lui nemmeno mi fece parlare e mi aggredì urlando e dicendomene di ogni.

Rimasi a bocca aperta, perché non mi aspettavo tanta cattiveria. Successivamente cominciò a farmi i dispetti. Se mio marito era in casa non volava una mosca, appena mio marito usciva ricominciava a pestare coi piedi e a mettere la musica a tutto volume. Io chiedevo aiuto a mio marito che gli mandava i messaggi per chiedergli di abbassare e di smettere con i dispetti.

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Io tra l’altro ero in casa tutto il giorno con un bambino di 3 anni. Da conoscenti venni a sapere che lui al bar del paese diceva che se mi avesse beccata in giro da sola mi avrebbe sgozzata, quindi cominciai anche ad aver paura ad uscire.

Arriviamo al grande giorno.

Una mattina litigo con mio marito che poi successivamente esce di casa. Erano circa le 7 del mattino. Il vicino mette la musica a tutto volume, io me ne vado in camera (che per fortuna dà su una parte opposta e mi permette di attutire il fracasso) e mi addormento.

Mi svegliai intorno alle 13 con un forte mal di testa. Scendo e la musica è ancora accesa. Dalla barista del bar di paese scopro che il vicino è lì, quindi palesemente è un dispetto per me.

Siccome abbiamo il contatore della luce esterno condiviso tra i due ingressi, decido di staccargli la corrente. Passa un po’ di tempo, lui torna a casa riaccende tutto. Aspetto che se ne vada ed esco di nuovo fuori a staccargli la corrente.

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Lui era in fondo alla strada ad aspettarmi e appena mi vede comincia ad urlarmi contro. Inizia così il litigio/pagliacciata in mezzo alla strada, dove tutti i vicini escono in strada o si affacciano alle finestre per assistere. Me ne dice di ogni, dandomi anche della psicopatica. Mentre litigo con lui chiamo i carabinieri e mio marito, che si precipita lì. Quando arrivarono i carabinieri lui dice: “Ok, con voi ci parlo ma con quella cosa lì non parlo”, indicandomi.

Racconto tutto ai militari, dai dispetti alle minacce. Loro gli fanno una ramanzina e da quel momento non ho più sentito nulla.

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