Storie dal vicinato

I vicini precisini per modo di dire

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Eravamo da poco sposati e sul mio stesso pianerottolo abitava una famigliola molto precisina.

Lavoravano in ospedale, marito e moglie, avevano due figli ed un cane. Il loro cane era bianco perché secondo noi era lavato tutte le sere con la candeggina.

A parte questo, mi chiedono un progetto per aggiungere un bagno al loro appartamento. Eseguo il progetto e loro mi dicono di non voler presentare la pratica in comune.

Seguo i lavori, lavori non terminati per mancanza di loro fondi e conseguente sospensione temporanea, per cui decido di attendere il pagamento.

Dopo circa 6 mesi vedo casualmente arrivare un collega ed andare a casa dei vicini. In modo del tutto casuale apprendo che il collega ha presentato una pratica, in sanatoria, per il lavoro che non avevano voluto fare da subito in modo regolare.

Allora suono il campanello del vicino per chiedere cosa fosse successo e perché si fosse comportato in quel modo. Candidamente se ne esce con: “non mi ricordavo avessi fatto tu il lavoro”. Non c’è problema, me lo ricordo bene io: eccoti il conto.

Tiro, rete, goooool e Vfkl!

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Luca

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