Breve storia “bambinosa”.
Anni fa dovevamo vendere casa per comprare dove stiamo ora.
Coppia uno: bimbe educatissime, non toccano nulla, guardano estasiate la loro futura cameretta.
Coppia due: padre, madre e pargolo di 8 anni che entra mangiando patatine.
Posa il sacchetto sul mio tavolo. Senza dire nulla va a lavarsi le mani al lavandino. Anche il padre fu stupito dal gesto e gli disse: “Si chiede il permesso”.
Anni prima, casa precedente:
nano bellissimo di un anno e mezzo che nota la gatta che avevo all’epoca. 13 anni, antipatica.
Le mette una mano sul dorso.
Gatta lo guarda male.
Io alla madre: “signora, la gatta non ama le persone”.
Madre: “sisi, fallo fare”.
Il pargolo accarezza.
Gatta gli spinge via la mano.
Il pargolo continua.
Si becca uno schiaffo senza unghie.
Prima di vederlo mangiato vivo porto via la gatta.
Propongo alla madre di fargli lavare le mani.
Per carità, quella gatta era pulita e profumava di coccolino (dormiva sulle robe appena lavate e asciugate), ma a quell’età hanno sempre le manine in bocca.
Madre: nah.
Capite perchè dico che animali e bambini estranei non devono stare nello stesso posto? I bambini sono irruenti, i genitori se ne fregano.
Importava più a me, estranea, evitare che il piccolo si prendesse un graffio, che alla madre.
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