Il barbecue

Nella scala accanto, primo piano rispetto a dove abitavano gli studentazzi, si è trasferito un signore polacco con famiglia.

Le case sono più o meno tutte della stessa metratura quindi posso assicurarvi che in meno di 70mq loro sono riusciti a stipare sette persone: la coppia, bambini da 2 a 13 anni circa e poi l’adorabile “nonna”.

La simpatica famiglia polacca (lo dico senza ironia anche se, incredibilmente, gli adulti non parlano quasi una parola di inglese e lui lavora qui da 15 anni), ha orari e ritmi un po’ differenti da quelli di quasi tutti e quindi inizialmente ci sono stati un po’ di problemi (soprattutto quando anche lui, come Scim, ha pensato che il cortile fosse buono per far giocare i suoi figli) ma devo dire che ogni cosa si è sempre risolta in modo rapido e tranquillo.

La nonna poi è una signora adorabile. Insomma… non si capisce niente di quello che dice ma è una nonna, e sarà che mi manca molto la mia ma… beh, avete capito.
Famiglia simpatica, quindi, ma credo con qualche problema di comunicazione.

Ieri sera però il fattaccio: verso le 9:30 (e pensate che qui è praticamente “notte”, perché i locali hanno le cucine che chiudono tra le 10 e le 10:30, salvo eccezioni) arriva nelle camere da letto un gran fumo nero.

Un fumo così denso che tutti gli allarmi antincendio delle case con le finestre aperte, la mia per esempio, sono scattati praticamente all’unisono rendendo la palazzina un parallelepipedo urlante. Preoccupati ci affacciamo, proprio tutti, e che vediamo? L’allegra famiglia che sta facendo un barbecue nel cortile e che ha bruciato l’erba poggiando la teglia del barbecue direttamente “a terra”. Non so come diamine siano riusciti a fare tanto fumo, ma si soffocava.

I bambini protestavano, la nonna imprecava (credo) per qualcosa (ma non per il fumo) inseguendo i nipoti con delle teglie in mano (eh, le nonne!), la gente li guardava con gli occhi schizzati dalle orbite mentre tizio, con un paio di amici e radiolina in sottofondo, rideva tranquillo senza fare caso alla situazione. Come se fosse tutto normale.

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