Un anno fa mi sono trasferito in un quartiere residenziale del mio paesino: letteralmente un plastico della Tecnocasa con villette stile americano, traffico totalmente assente, tutto perfetto tranne che per Lui.
Lui è gestore dell’unico bar del quartiere. Lui che durante i lockdown era sempre aperto in barba alle normative. Lui che pompa volume così alto che manco i serramenti insonorizzati possono fare nulla.
Lui che ad ogni partita di calcio pare di essere in curva tra fumogeni e fuochi di artificio. Lui che si pesta con i carabinieri quando passano a fargli i controlli per gli schiamazzi.
Lui che minaccia chiunque vada a fargli presente del disagio che sta provocando al vicinato: i karaoke fino alle 3 di notte, le bottiglie di vetro nel giardino, gli ubriachi che si menano o che lasciano bicchieri di vetro in giro nel circondario.
Highlight dell’anno: il fratello di sua moglie, ovviamente ex-carcerato fa il cameriere lì e si mette insieme alla cameriera. Suo nipote, il figlio ventenne di lui, si fa la cameriera: lo zio li scopre e sbrocca bruciando la macchina di lui e del figlio.
Purtroppo oltre alle loro due, sono bruciate altre tre auto. La mia auto era più lontana del solito grazie al cielo, dato che era tutto occupato dalle auto dei Neanderthal che frequentano questo posto di merda.
Abbiamo tutti paura di denunciare per via delle ritorsioni che potremmo subire e non sappiamo più che fare. Alcuni ci hanno proposto di fare una raccolta firme da portare in comune per denunciare il fatto, ma le persone hanno paura di mettere nero su bianco il loro nome.
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