Mi trovavo nel giardino del mio ragazzo, (che per comodità chiamerò P nel resto del racconto), quando ho iniziato a sentire rumore di qualcosa che colpiva il metallo.
Non capendo cosa fosse l’ho ignorato. Poco dopo P, che si trovava nella discesa per i garage insieme a un amico, mi dice che un ragazzo da un palazzo vicino stava sparando alla parabola con un fucile da softair. Ha visto i pallini cadere a terra e girandosi ha visto il ragazzo affacciato alla finestra col fucile puntato verso la casa. Avendo fatto softair per molto tempo, P ha subito riconosciuto il tipo di fucile. Per la cronaca è illegale sparare al di fuori della propria proprietà privata, e c’era il rischio che colpisse una persona. P è subito andato a citofonare per lamentarsi. Inizialmente ha risposto la nonna, che si è scusata tantissimo.
Poco dopo si è affacciato il padre che ha iniziato a cercare scuse e a minacciare P di schiaffi. Poco dopo ovviamente abbiamo avvisato i carabinieri dell’accaduto.
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