Storie dal vicinato

Il contadino e la centralina enel

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I vicini che abitano dietro il nostro condominio, hanno una casa di tipo rurale circondata da campi agricoli coltivati. Non ho mai capito quanti siano ad abitare in quella casa, ma credo siano veramente tanti.

Non li ho mai visti da vicino e non ci ho mai parlato, so solo che sono i vicini che non puoi fare a meno di sentire.

Sento i loro cani abbaiare… ne avranno credo quattro, cinque forse seicentomila.

Durante il giorno, e anche la notte, non si sentono tanto, o forse mi sono abituato, bisogna essere onesti: alle 5 del mattino però un cagnolino inizia a guaire e abbaiare come fosse posseduto.

Credo sia l’orario in cui si svegliano i padroni e giustamente è bene che si svegli anche tutto il circondario.

Un anno porchettocane si è intrufolato nel loro giardino attratto da una delle cagnette in calore.

Qualche settimana dopo sono nati tanti piccoli porchettocani che hanno fortunatamente trovato nuove famiglie pronte ad accoglierli, senza aggiungersi agli ennemila cani di quella casa.

Anche gli abitanti umani si riproducono ovviamente: ce lo ricordano i fiocchi nascita che vengono disposti sobriamente a centinaia di migliaia lungo la siepe di recinzione che circonda la casa. Sono tanti e sono sempre di più.

Credo che ad un certo punto quella casa dichiarerà la secessione dallo Stato Italiano formando un micro Stato indipendente.

Avrebbero la possibilità di dotarsi anche dell’aeroporto interno credo, come garage, infatti, hanno una sorta di hangar dove all’interno tengono una mietitrebbiatrice e altri mezzi agricoli che mettono in moto solo in determinati momenti incredibilmente coincidenti con le mie necessità di riposo (notte).

La legge è semplice: “Tu vuoi riposare? io ti romperò i coglioni”. Ma senza cattiveria eh…. un rompicazzismo naturale, senza rancore.

Voglio dormire un po’ di più la domenica mattina? Perfetto… alle 5.30 mettono in moto uno dei loro trattori e fanno avanti e indietro quelle 6/700 volte. Proprio sotto la mia finestra.

Forse vogliono arrivare al centro della terra per ararne il nucleo o semplicemente cercano il petrolio.

E perché utilizzare la mietitrebbiatrice ad orari umani come fanno i loro colleghi agricoltori?

No.

Le 23:00, anzi facciamo le 24:00, sono l’orario perfetto per iniziare il lavoro. Cazzo vedi? È anche buio!! E no, loro hanno uno di quei fari per vedere di notte che se disgraziatamente lo guardi rimani cieco per una ventina di minuti.

Come se non bastasse, a qualcuno degli abitanti di quella casa piace cacciare.

Non che voglia criticare l’arte venatoria, ma le mattine della stagione di caccia – e ovviamente quando se non la domenica – eccoli pronti a esplodere colpi nei campi adiacenti alla loro abitazione che considerata la vicinanza è come se mi sparassero in casa. Ogni tanto ho il dubbio che sparino direttamente dalla loro finestra, a cazzo, mirando altri uccelli e volatili vari.

Generalmente chi è molto rumoroso tende a essere un po’ tollerante coi rumori altrui.

L’episodio che sto per raccontare spiega che per loro (e forse per tanti altri) vale il contrario.

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Redazione

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