Vivo al Nord Italia dove ho una casetta con un giardino e un orto. Questa storia è successa una decina di anni or sono, quando un collaboratore di giustizia viene a vivere in una casetta adiacente alla mia.

Il tizio con moglie e 5 figli (due dal precedente matrimonio e 3 dall’attuale moglie) si dimostrano molto cordiali ed io, fin da subito, mi dimostro disponibile e cerco di essere un buon vicino, portando a loro qualche ortaggio, qualche uovo fresco e cose di questo genere.

Il “fuffatore” mi chiede se gli do una mano a fare alcuni lavoretti in casa e io cerco di aiutarlo volentieri adattandomi a fare un po’ di tutto, poi mi chiede se gli presto l’auto (oltre alla mia, che uso per andare al lavoro, ne avevo un’altra parcheggiata nell’aia che usavo solo per piccoli spostamenti), acconsento.

Un giorno viene la moglie, chiedendomi se i ragazzi possono usare la mia piscina; per me non ci sono problemi e anche questa volta permetto la cosa. In quel periodo però, mi rendo conto che succede qualcosa di strano: avevo messo dei pomodori appena raccolti in un a busta sotto il portico: erano spariti. Ogni tanto entravo nel capanno dove c’erano gli attrezzi ed un trattorino e avevo l’impressione che mancasse qualcosa. Un giorno guardo nel punto in cui ero certo di aver lasciato la sega elettrica e mi accorgo che è sparita.

La cosa va avanti per mesi e ormai sono certo che mi spariscono attrezzi di ogni genere e gli ortaggi appena colti. Raggiungo l’apice quando trovo un bastone pieno di piume nel pollaio e mi accorgo che sono sparite almeno un paio di galline!!!

Decido di installare delle telecamere che tengono sotto controllo, in particolare il capanno, portico, pollaio e l’entrata di casa. Le metto in punti abbastanza nascosti ma che mi diano una buona visuale.

Passano pochi giorni e mi rendo conto che manca all’appello un trapano e una tanica di benzina è completamente vuota. Controllo i filmati delle telecamere e in pochi secondi mi accorgo che il vicino è entrato nel capanno, ne è uscito con il trapano e la tanica di benzina.

Qualche minuto dopo, ha riportato la tanica vuota e l’ha risistemata nel capanno, probabilmente convinto che soffra di Alzheimer, infine si è avvicinato al portico alla ricerca di qualcosa “colto e mangiato”.  Non avevo fatto caso al fatto che avevo una cassa di pomodori che lui aveva quasi svuotato: ha tirato fuori dalle tasche una busta di plastica, si è scelto i migliori e mi ha lasciato qualche pomodorino per non destare sospetti (ed in effetti, senza le telecamere non me ne sarei accorto).

Decido di agire nel modo più “classico“. Compro 5 flaconi di “Guttlax” e con una siringa riempio delle pesche. Le lascio in bella vista sotto il portico. Poche ore dopo, le pesce sono un quarto rispetto a quelle che avevo pazientemente riempito. Nei giorni successivi i ragazzi non vengono in piscina e quando chiedo il motivo, la madre mi parla di un virus intestinale che ha colpito l’intera famiglia.

Mi scappa un “ehhh… avete fottuto le mie pesche, vi sta bene“. Lei mi guarda e li per li non capisce, così io rincaro la dose: “le ho riempite di lassativo, perché mi sono stufato di vedere tuo marito venire da me a rubare la roba”. Ho le telecamere e guarda caso l’hanno ripreso mentre mi ruba gli attrezzi, la benzina, la frutta e la verdura”

Lei non riesce a dire molto, ma se ne va di corsa. Pochi minuti dopo arriva lui e comincia ad urlare ogni tipo di insulto nei miei confronti perchè “ho provato ad avvelenare la sua famiglia”. Gli rispondo che, si, la prossima volta avrei potuto usare il veleno per topi per riempire la mia roba, ma lui non avrebbe dovuto preoccuparsi se non l’avesse rubata. Gli dico degli attrezzi e lui fa lo “gnorri” e quando gli dico delle telecamere, ammette di averli “presi in prestito”. 

“Restituiscimi le mie cose allora!”

“no, non te li riporto perché hai provato ad avvelenarci”

Non ho fatto in tempo a fare una denuncia. Avrei voluto ma non sono proprio riuscito perché un paio di giorni dopo, il “fuffaro” è stato arrestato per falsa testimonianza, quando i magistrati si sono accorti che non era un vero e proprio collaboratore di giustizia, ma un semplice “sparamichiate” che aveva deciso di vivere sulle spalle dello Stato (e sulle mie).

Una settimana dopo, l’intera famiglia è stata trasferita. Lui è in carcere per rispondere dei suoi reati, visto che la “collaborazione” non è mai esistita. Non sono felice per come sono andate le cose perché ho cercato di essere un buon vicino e sono stato preso in giro con cattiveria.

La macchina che gli ho prestato non aveva un gran valore, ma la sua vendetta, il vicino, l’ha sfogata proprio sulla macchina: gli ha dato fuoco… con la benzina rubata a me. Oltre il danno, la beffa!

Più tardi ho saputo che aveva rubato anche ad altri vicini.

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Vicino

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