Mi assicurai che le ragazze rimanessero in casa, mentre insistetti con la vicina perché venisse a vedere con i suoi occhi la tomba di Anacleto. Titubante lei mi seguì. Quando arrivò davanti alla croce e ai sassi, si convinse. Forse la vista le aveva giocato un brutto scherzo, ma io sentivo che dovevo fare quello che ormai mi frullava in testa.

Lei era dietro di me, mi chinai sulla tomba e le dissi: “noooooooooooo!!!! non è possibile, qualcuno ha spostato la terra, anche i sassi, non erano messi in questo modo, oddio!!!!”. Lei rispose prontamente: “forse qualche animale ha sentito l’odore e ha spostato la terra e le cose” Fece per andarsene ma io le dissi “no, aspetta, c’è qualcosa di strano”. Cominciai a smuovere la terra, fino a scoprire parzialmente la cassa di vino.

“No, no, io vado, non mi interessa!” si girò mentre io riuscii a tirar fuori la scatola dalla terra. La richiamai, con un misto di finto terrore e divertimento (dentro). Lei corse via mentre io aprii la scatola e urlai: “Oddioooooo è vuotaaaaa, aiutooooo, Anacleto è tornato dal regno dei morti La vicina accelerò ulteriormente il passo, verso la sua proprietà, mentre io me ne stavo li con la scatola tra le mani ad urlare il fatto che il gatto era uscito dalla sua tomba.

Si spaventò, si spaventò davvero e cominciò ad urlare, mentre si faceva il segno della croce ripetutamente: “non siete normali avete bisogno di una benedizione, l’ho sempre detto che non venite in chiesa…”. Le urlai solo che… Anacleto era andato da lei, non da noi. Le dissi di fare attenzione perché la notte avrebbe potuto trovare il gatto morto disteso su di lei, ridevo di gusto (eh si… per spaventarla).

Lei continuava ad urlare qualcosa mentre correva via…. Sorrisi con me stesso e rimisi a posto la scatola e gli oggetti che le mie figlie avevano posto sulla terra nuda. Una piccola vendetta…

Oggi la vicina è in una casa di riposo dove i figli l’hanno portata per non lasciarla da sola. So che per anni, ha raccontato a tutti che eravamo seguaci del demonio e facevamo riti di magia nera. Diceva che le mie figlie erano state concepite con un demone. Non me ne è mai fregato niente delle voci che spargeva sul nostro conto: nessuno le ha mai dato retta ed io, non credente, non credo neanche nelle cose “negative”. Tra le tante, raccontava di vedere spesso il nostro gatto morto nel suo giardino fargli dispetti di ogni genere.

Non ho mai visto il “famigerato gatto zombie” e magari, chissà, era davvero il mio Anacleto, tornato per vendicarsi di dispetti ed angherie fatte per anni.

 

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Vicino

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