Una volta (come ho detto riuscivamo a vivere poco la nostra casa), mia madre dovette buttare via tutto quello che c’era nel frigorifero, con la spesa appena fatta e vi assicuro che in quel periodo, mangiare non era una cosa così scontata.
Poi c’erano le figlie del vicino. Molti dei dispetti che ci facevano, erano organizzati dai genitori ma messi in atto dalle figlie, poco più grandi di me. Una delle due, in modo particolare, era il mio incubo anche a scuola.
Mi ha bullizzata in tutti i modi possibili e come la madre, spesso, faceva riferimento a mio padre, sostenendo che era morto per la puzza che io e mia sorella facevamo.
È stato difficile, riuscire a vivere in quei momenti. Quello che ho imparato però, è che il male torna sempre indietro (ma non l’ho mai augurato e mai lo farò).
Volete chiamarlo Karma? Non lo so, forse quello che è successo è troppo anche per essere considerato come Karma.
Il vicino insiste per comprare il nostro appartamento e mamma cede.
Ci dice di volere una casa più piccola ma la verità e che è sfinita dai dispetti e dai loro modi di fare. Così si accorda col vicino per vedersi e discutere la cosa nei giorni successivi. Quei giorni non arriveranno mai, perché una serie di sfortunate coincidenze si abbattono sulla famigliola.
“Lui” viene colpito da un brutto ictus mentre si sta recando al lavoro. Passerà qualche settimana in ospedale prima di lasciare l’inconsolabile vedova che a distanza di pochi mesi, andrà a vivere insieme alle figlie a casa di un uomo molto più anziano di lei.
Le due figlie, purtroppo, hanno avuto un destino crudele:
entrambe sono entrate nel mondo della droga: una, si è prostituita per parecchio tempo prima di finire in diverse comunità di recupero. Oggi sembra esserne uscita e vive in Bulgaria dove si guadagna da vivere facendo l’accompagnatrice (pare).
L’altra, che mi ha bullizzato per anni, entra ed esce di galera per reati che vanno dallo spaccio, al furto fino alla truffa e l’associazione per delinquere.
Tra di loro non hanno alcun tipo di rapporto. La madre… beh se scrivo oggi, a distanza di 15 anni circa, da quegli eventi, è perché lei qualche giorno fa, ha raggiunto il marito, dopo anni passati a curare una fortissima depressione.
Mi auguro che mio padre non abbia né lei, né il marito “vicini di casa”, ma se è vero che esiste un paradiso, sono convinta mio padre vivrà li mentre loro, probabilmente, saranno al piano di sotto!
E noi? Mia mamma ha conosciuto un uomo meraviglioso che ha fatto da secondo padre a me e mia sorella fino a quando entrambe non ci siamo create una famiglia.
Rimaniamo molto uniti e pieni d’amore tra noi, come nostro padre ci ha insegnato.
Ah dimenticavo: l’appartamento di mamma… Ci vive ancora lei, con il suo compagno e andiamo a trovarla spesso. Al posto della famiglia di cui ho raccontato le gesta, vive un’altra famiglia simpatica e tranquilla.
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