Tanto tempo fa (in una galassia lontana lontana) ero fidanzata con un ragazzo che viveva in una zona molto fitta di case ma quasi di campagna.
Tutte le abitazioni avevano almeno uno spiazzo, la maggior parte un piccolo giardino e qualcuna era proprio una villa con giardino, orto e annessi. Una di queste comprendeva anche diversi animali da cortile tra cui almeno due pavoni, di cui uno albino.
Ai tempi, il mio fidanzato non aveva ancora una auto sua e lo andavo a prendere sempre io, spesso dopo cena, quando il quartiere era immerso in un piacevolissimo silenzio campestre. Allora io aspettavo in auto che lui uscisse, mentre ascoltavo musica dall’autoradio.
Una sera, in pieno relax, sento delle grida di donna miste alla musica e mi prende un infarto. Abbasso la musica e aguzzo le orecchie: viene da fuori. Scendo dall’auto e comincio a vagare nel vialetto d’accesso alle case cercando il punto d’origine, che tra l’altro sembrava molto distante.
Esce il mio ragazzo. Gli spiego. E mi rivela che i due me*dosi pavoni sono soliti salire sul tetto della villa per far risuonare in tutto il quartiere quel grido stridulo e orribile che fa
AAAAAAAAAAA
e che io non conoscevo ancora.
Tempo dopo, uno dei due Nazgul avrebbe planato tra i tetti, per poi atterrare all’alba sotto la finestra del mio ragazzo.
Dopodiché
Ancora non ci siamo tolti la curiosità di assaggiare il pavone arrosto.