L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

Il playboy

Lo invito a entrare, mi chiede di poter usare il bagno. Ovviamente gli faccio strada. Torna in sala e lo invito a sedersi, così lui mi racconta che è uscito senza niente: niente telefono, non ha soldi, non ha documenti e non ha nè le chiavi di casa, nè quelle della macchina.

Mi dice di non aver voluto fare casino, bussando e suonando alla sua porta tutta la notte e quindi ha cercato di dormire tra le scale e il mio pianerottolo. Poi prosegue e racconta dicendo che aveva incontrato questa sua amica (proprio un’amica penso io) e che lui preso da un raptus aveva ceduto. Il problema è che, mentre procede nel racconto, si fa via via sempre più audace.

Si rende conto che lo ascolto e non lo fermo. Si rende conto che il suo modo di raccontare mi piace e lui non risparmia i particolari del suo incontro amoroso.

Oddio non so cosa mi succede ma più scende nei particolari, con più la cosa mi piace. Lui continua ad approfittare del mio senso di stordimento, curiosità e piacere e ora mi sta letteralmente entrando nel cervello, fino a quando non succede quello che in quel momento volevo succedesse.

Ecco un altro VDI:   Chiunque si lamenta, nessuno fa

Passiamo il giorno e la notte insieme. Passo una delle notti più belle e intense della mia vita. Mi sento travolta dalla passione e dal desiderio come non mai.

La mattina dopo se ne va come un ladro esce di casa e mi dice che non è finita, che tornerà da me. Non è più tornato, cogliona io.

Sono settimane che sto aspettando quel momento. Non si è più visto qui nel palazzo e non posso chiedere di lui. Il telefono sembra staccato. Non so che fine abbia fatto ma ho così tanta voglia di rivere quei momenti. La verità è che la vicina da incubo sono io ma non me ne frega niente.

La verità è che ho sognato di vivere la mia vita con lui e prego di rivederlo presto… La verità è che sono innamorata persa.

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