Ogni oggetto che tocca viene disinfettato.
Il citofono, il campanello, la cassetta della posta.
Persino il muro accanto all’interruttore della luce.

Ma il peggio arriva quando iniziano i sabotaggi passivo-aggressivi.

Un giorno lavo il pavimento con un detersivo profumato alla lavanda.
Nel giro di un’ora, trovo sul mio zerbino un rotolo di carta imbevuta…
con candeggina.
Non un biglietto. Nessuna firma.
Solo il messaggio chimico: “Qui dentro non si scherza.”

Una notte lo sento aprire la porta.
Esce. Spruzza qualcosa contro il muro.
Chiudo gli occhi.
Penso che sia solo un sogno.

Il giorno dopo, trovo una macchia bianca perfettamente rettangolare, proprio accanto alla mia porta.
Pare sia il suo modo per “sigillare l’energia virale”.

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