Non voglia fare la paladina delle cause perse, non mi sento una “econazi” e tanto meno una “biofondamentalista”.
Sono solo una che si incazza quando ha a che fare con la gente incivile perchè si chiede come facciano alcuni esseri umani (o presunti tali) ad essere tanto ignoranti e tanto stupidi.
Veniamo ai fatti: mare Adriatico, sono in ferie con la famiglia e il mio vicino di ombrellone è il classico casinaro con 82 figli, caponata in spiaggia come aperitivo e rutto libero di fantozziana memoria.
Ok, nessun fastidio, fino a quando, causa il caldo davvero infernale di questi ultimi giorni di agosto, la riva si riempie di meduse Cassiopea. Ne parlano tutti, sono innocue e molto utili, non vi ripeto tutto ciò che sicuramente sapete su questo meraviglioso animale.
I bambini (non solo i suoi 82) cominciano a fare casino e letteralmente vanno a caccia, le prendono con i retini, secchielli e tutto ciò che trovano e le trascinano fuori dall’acqua, il tutto tra grida, grandi risatine e gran casino.
Quella scena va avanti per un po’ e ai bambini si uniscono alcuni adulti. Mi alzo dal lettino e mi dirigo nel punto in cui si è formata una piccola folla, vengo seguita dal casinaro vicino di ombrellone. Vedo l’ennesima creatura morta che viene trafitta con un pezzo di legno da un ragazzino tra i 10 e i 12 anni che mentre la infilza urla “muori put*ana!”
La scena è brutta e violenta anche per me che sono abituata a lavorare con gli adolescenti. A quel punto provo a spiegare ai ragazzini li intorno che queste meduse sono innocue, non urticanti e oltre a essere molto belle, sono molto utili per l’eco sistema. Chiedo a loro di non ucciderle, lo faccio con calma, pacatezza e con un sorriso, cerco di spiegarne l’utilità e il rispetto che dobbiamo avere per altre forme di vita. I bambini sembrano capire, un po’ meno i 3 o 4 adulti che sono li nel gruppetto.
Lo sguardo mi cade sul vicino d’ombrellone, mi sta guardando con la bocca semi aperta e l’aria di chi ha appena assistito a una lezione di ingegneria nucleare in aramaico antico. Mi ricorda Homer Simpson, ma con l’espressione meno intelligente…
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