L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

Il topo

Ho idea che sia un ratto e non un topo: è piuttosto grande e la cosa sconvolgente è che sembra assolutamente in grado di capire la situazione.

Basta, ho deciso: non mi farò battere da un topo (o ratto che dir si voglia), così mi faccio coraggio e lentamente, faccio un gradino. Poi mi fermo. Lui è rimasto immobile. Forse l’ho fatto troppo lentamente. Faccio il secondo gradino, poi torno indietro perché penso che se non apro la porta, ci incontreremo faccia a faccia, non avendo sbocchi sul mondo, al di fuori di questa rampa di scale.

Non mi giro, non gli darò mai le spalle. Non mi fido di lui e se fa un balzo e mi attacca alla gola? Morirò in uno scantinato? Ma dai, non si è mai vista una cosa del genere… ce la posso fare. Rifaccio i gradini all’indietro. Appoggio la spesa e apro la porta. La porta ha un meccanismo che la chiude, merda. Prendo la confezione di carta igienica e per evitare che si chiuda completamente, la incastro tra la porta e il muro. Ora il topastro ha il posto in cui passare.

Riprendo la spesa e controllo il mio nemico. Faccio i primi 2 gradini con decisione e lo sguardo sempre fisso sul roditore. Mi faccio coraggio e faccio altri 4 gradini.

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Lui si sposta, comincia a correre come indiavolato nel pianerottolo, cerca l’uscita. Io gli sto sbarrando la strada ma non ha scampo: è in trappola, mentre non mi rendo conto che sto cominciano a esclamare con tono sempre più alto, man mano che mi avvicino “ohhhhhhhhhooooo“. A quel punto con una mossa fulminea il topo mi viene incontro, fa le scale nella mia direzione e quando arriva sullo stesso gradino in cui mi trovo io, faccio un vero e proprio salto.

Nell’evitare il ratto mollo la presa delle buste e la spesa mi cade sulle scale, mentre il topo viene inseguito da bottiglie di passata di pomodoro, frutta, lattine,d detersivo per i piatti, sottaceti, banane, olio e un numero improponibile di cose che volano con un effetto bomba.

Lo vedo fulmineo passare tra la porta aperta e i garage; fugge alla velocità della luce.

Mi ritrovo semi seduto a metà scalinata, con tutta la spesa che ha fatto le scale inseguendo il topo. Alcune bottiglie si sono rotte e la frutta galleggia nella passata di pomodoro, schizzata anche sui muri. Il massimo lo raggiungo quando vedo anche la bottiglia dell’olio in frantumi inseme alle “cipolline alla peperlizia”.

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Comincio a bestemmiare in thailandese e un istante dopo arriva un vicino dalla porta del piano superiore. Mi chiede cosa sia successo perchè ha sentito un gran casino. Gli racconto che c’era un ratto e io, per evitarlo, ho fatto cadere la spesa. Non è proprio la verità, ma in quel momento non potevo stare a raccontargli tutta la vicenda, in più provavo un po’ di vergogna per essermi fatto mettere ko dal topo.

Lui mi guarda stralunato, mentre io non sono ancora riuscito ad alzarmi e sono seduto sui gradini. Controllo lo zainetto: il PC è integro, ma dietro di me, una strage di cocci di bottiglie, vasetti e ogni sorta di cosa. Lui… ride… ride proprio di gusto (che cazzo ti ridi, penso), poi mi dice che comunque hanno appena fatto la derattizzazione, per cui, il ratto ha le ore contate. Non mi chiede se ho bisogno di una mano, non saluta, non dice una parola, continua a ridere e sbatte la porta dietro di sè, nonostante abbia visto tutto il casino che ho combinato. In quel momento penso che più che la derattizzazione dovrebbero fare la “devicinizzazione”.

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Alla fine, mi sono rialzato e ho chiamato mia moglie; credo che ci avremo messo un paio d’ore, forse 3 a pulire tutto; un vero e proprio disastro.

A essere sincero, mi sono augurato che il topo non mangi il veleno che gli è stato preparato. Alla fine, avevo più paura di lui, ma eravamo terrorizzati entrambi e il pensiero che lui, probabilmente sarà avvelenato, non mi fa stare bene.

Dicevo all’inizio: forse ho capito cos’è per davvero un vicino da incubo: potrei essere io, che ho lordato le scale ed i muri (anche se poi ho pulito). Io che me la sono fatta sotto per via di un topo. Potrebbe essere il topo stesso, ma il topo fa il mestiere di topo…

Con più ci penso, con più credo che il vero vicino da incubo sia stato quello che è venuto a informarmi della derattizzazione, senza muovere un dito per aiutarmi.

Non ho più visto topi da allora ma purtroppo continuo a vedere vicini.

 

 

 

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