Nel nostro palazzo abita il prode tutore dell’estetica condominiale.
Lui è in possesso del prontuario di ciò che è ammesso o meno negli spazi comuni, lui rimuove gli avvisi, anche importanti, se ritiene che siano scritti con una grafia sgradevole da vedere. Lui elimina i bigliettini provvisori sulla pulsantiera del citofono o sulle cassette della posta, cosicché chi ha recentemente traslocato rimane irreperibile finché non riesce ad ottenere la targhetta d’ottone a norma.
Rimuove anche i fiocchi di nascita dal portone, se ritiene che violino le dimensioni previste. Lui misura i parcheggi col calibro, pronto a segnalare sul gruppo WhatsApp del condominio, che lui ha creato, se un veicolo è troppo vicino al marciapiede o alle linee di demarcazione. Da quando è stata impiantata l’isola ecologica per la raccolta differenziata vive alla finestra, controllando che chi vi deposita i rifiuti lo faccia nel modo giusto e poi manda il messaggio: “la famiglia del quarto piano deve rimuovere le etichette dai contenitori di plastica, il pensionato del pianterreno non deve utilizzare i sacchetti del supermercato per la raccolta dell’organico, al ragazzino dell’ultimo piano è caduto un fazzoletto di carta mentre buttava l’indifferenziata e lo ha lasciato a terra”.
Un giorno manda un perentorio messaggio, intimando a chi avesse lasciato nell’isola ecologia una voluminosa cassetta in polistirolo senza infilarla nel contenitore apposito, di andare subito a spostarla.
Nessuno ha risposto e allora è partito, lancia in resta, per ripristinare l’ordine in loco. Quando ha aperto la cassetta questa era piena di api. Vive. Non abbiamo mai saputo chi fosse l’ignoto eroe.
PS: la cassetta di polistirolo era nell’isola ecologica e solo i condomini hanno le chiavi del cancello che la chiude. Ergo non poteva essere stata messa da un apicoltore. E nel gruppo WhatsApp non ci sono io ma mio marito. Io già mi sono smazzata quelli dei genitori ai tempi della scuola, ho già dato.
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