Dopo circa un anno di tormento, l’episodio più grave: mentre il pensionato torna in casa, qualcuno alle sue spalle gli mette un giubbotto in testa e comincia a prenderlo a calci e pugni fino a che l’uomo rimane quasi agonizzante a terra.
Si riprende, altra querela e controquerela: il vicino sostiene di essere stato aggredito e si reca al pronto soccorso.
Il loro legale dei due pensionati chiede alla Procura della Repubblica misure di sicurezza per tutelare i coniugi, ma il magistrato risponde che non ci sono le condizioni per applicare un provvedimento di questo tipo.
Si spera almeno nello sfratto esecutivo, visto che il tizio non paga l’affitto, ma l’appartamento è di proprietà di una cooperativa sociale e questo fa si che lo sfratto abbia tempi biblici.
Nel frattempo l’anziano si ammala e al terrore, si aggiunge la fragilità di un uomo non più lucido ed in grado di far fronte ai soprusi. La paura di uscire e trovarsi davanti il vicino è tale che i due coniugi si barricano dentro casa.
Non escono, per nessun motivo, a distanza di circa 4 anni dall’inizio dei fatti, sono reclusi dentro casa loro. Riusciamo a malapena a portare loro spesa e medicine approfittando dell’assenza del dirimpettaio, perchè anche noi abbiamo paura per l’incolumità dei 2 pensionati e nostra.
La scarsa mobilità, la malattia (neuro degenerativa) e lo stato di angoscia chiudono definitivamente la possibilità per entrambi i coniugi di uscire di casa, Piange disperato quando una notte, dopo una caduta, il personale del 118 fatica 1 ora a convincerlo ad uscire in barella.
Armati di coraggio, io ed altri proviamo a parlare con i vicini. Loro beatamente si dicono dispiaciuti per “i vecchi” ma si dicono anche “innocenti”. Noi sappiamo la verità e quando ci ribelliamo a queste falsità, il santarellino cambia modo di fare, A quel punto cominciano le minacce prima velate, poi sempre più chiare. Qualcuno di noi ha avuto paura di ritrovarsi nella stessa situazione dei due coniugi, altri, convinti di riuscire ad avere giustizia, vanno in caserma a testimoniare i fatti.
In quel momento, la guerra del vicino contro i due poveri anziani è diventa la guerra contro tutti.
Siamo, a nostra volta, diventati vittime di ogni genere di dispetto (tra cui una macchia appena ritirata dal concessionario rigata in tutte le sue parti). Dopo questo episodio ho montato una dashcam e più volte ho visto il vicino che salutava la telecamera, so bene che è come chiudere la porta quando i buoi sono scappati, ma chi poteva pensare, prima, che arrivasse a tanto?
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