Mando qualche messaggio a qualche vicino e spiego il mio punto di vista. Noto con stupore che sono (quasi) tuti d’accordo con me, così decidiamo di denunciare la cosa ai Carabinieri. Chiamiamo il 112 e spieghiamo il problema…
Alla fine, la cosa è finita sui giornali locali: “l’animale era detenuto in condizioni incompatibili con la sua natura, produttiva di gravi sofferenze, in particolare per aver impiegato un collare elettrico in grado di produrgli scosse elettriche, attraverso un comando a distanza. Il padrone dell’animale è stato condannato a pagare un’ammenda di 5600 euro”.
Non ho mai saputo che se il vicino abbia avuto o meno un processo e/o se abbia mai pagato quella multa. Alcuni devi vicini, dicono che avrebbero voluto denunciarlo per disturbo alla quiete pubblica, ma la denuncia non è mai stata fatta, perché la questione del collare elettrico è stata ritenuta più grave del disturbo.
Alla fine, questa storia ha portato alla luce il vero problema di Cujo: viveva praticamente senza cibo, con acqua putrida, in uno spazio nel quale riusciva a malapena a girarsi. È stato in quel momento che ho capito che i veri 6 mesi di inferno, li aveva passati lui, non io!
So che il cane gli è stato portato via ma non so altro.
Mi auguro che abbia trovato un padrone migliore. Mi sono sentito una mer*a, responsabile di questo allontanamento ma… a volte, mi ritrovo a pensare che forse, è stato meglio così: un cane merita di vivere decentemente. Per quanto riguarda il vicino non lo vedo da mesi ma non credo abbia un altro cane.
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