Londra 2019 (pre Covid).
L’appartamento sotto il nostro viene affittato (tutto nuovo di zecca e completamente ristrutturato), un ragazzo francese e una sudamericana.
I problemi arrivano due settimane dopo: musica ad alto volume e luci stroboscopiche fino alle 4 del mattino, puzza di cannabis, fiumi di alcol e gente ubriaca che ha citofonato a noi per tutta la notte. Esacerbati chiamiamo il council riportando la situazione, ovviamente non hanno alzato un dito.
Dispetti, posta rubata e danneggiata, puzza di urina vicino casa nostra.
Arriva la pandemia, finisce il lockdown e le feste ricominciano: questa volta a chiamare il council sono 10 persone. Fanno il controllo ed emettono una prima ordinanza. Stanno buoni per due settimane e, di nuovo, stessa identica storia. Questa volta a chiamare il council sono 46 persone. Ci hanno fatto molte domande (il francese subaffittava la casa ad altre 6 persone senza pagare la council tax, equivalente britannica di IMU o TARI).
Denuncia per disturbo alla quiete pubblica, 2.500£ di multa a testa e tasse arretrate con mora da pagare.
Hanno lasciato la casa in condizioni pietose (immondizia, mobili distrutti e sudici).
L’altro che ne ha pagato le conseguenze è stato il padrone di casa: ha dovuto spendere un bel po’ di soldini per ripulire e rimettere a nuovo la casa, e non ha fatto una beata cippa per risolvere il problema.
Come dicono in UK :”Karma is a b**tc*”.
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