La situazione è assurda ma ora l’anziano sembra rendersi conto di quello che sta succedendo si vede che è a disagio e si muove sulla sedia a rotelle continuando a richiamare l’attenzione della badante, lei non può più ignorarlo e avvicina ancora l’orecchio alla sua bocca: “cosa c’è sig. Mario”?
Lui con poca voce dice: “coooni“
Lei: “no capito, cosa dice tu ora?”
E lui ci riprova: “coioni” Lei lo guarda e cercando di interpretare gli dice: “coglioni?”
Lui annuisce con la testa e poi con tutto il fiato che ha in corpo continua con
“hai….rotto… cojoni….. vai via… a…. casa”
Rimaniamo tutti un po’ sbigottiti: lui non è stanco della situazione: è stanco della badante, di come si sta comportando.
Lei stizzita, lo porta via, urlando che parlerà con i suoi figli, che lei “lo sta difendendo” e altre cose del genere.
Un mesetto dopo l’episodio, il sig. Mario aveva una nuova badante. Mia sorella ha saputo da uno dei figli che la tizia non era proprio amorevole con Mario e che spesso lo maltrattava, non facendo i conti con il fatto che lui era spesso (quasi sempre) perfettamente lucido e in grado di comunicare, seppur con enorme fatica. Il dubbio che il giocattolo non l’avesse neanche sfiorato, ma fosse una scusa per giustificare una ferita prodotta dalla badante (magari involontariamente) ci è venuto tempo dopo, non sappiamo dove sia la verità, ma ci siamo sempre chiesti come avesse fatto un pupazzetto di un dinosauro a creare un’escoriazione del genere.
Di sicuro, sappiamo che l’uomo non è mai stato portato al pronto soccorso e che la fasciatura con cerottone, è stata fatta dalla badante.
In ogni caso, il figlio di mia sorella ha capito la lezione, è stato giustamente “punito” per fargli capire l’errore che ha fatto (anche se lui, da paraculo, ha accusato l’amichetto).
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