L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato, Vicini invadenti

La Bodycam

Si chiama Mirella, ma nel condominio tutti la chiamano “La Bodycam”.
Nessuno gliel’ha mai detto in faccia.
Anche perché… lei probabilmente lo saprebbe prima di tutti.

Mirella abita al primo piano, ha 63 anni, tre gatti, un carrello della spesa che non ha mai visto un supermercato, e un telefono sempre in mano.
Sempre.

A prima vista sembra una pensionata qualsiasi.
Ma se guardi bene, non guarda mai il telefono.
Lo tiene rivolto verso gli altri.
Sempre acceso. Sempre con l’icona rossa in alto.
Sempre in modalità “riprendi e taci”.

La prima volta che me ne accorgo è quando inciampo nei sacchi della differenziata lasciati dal vicino.
Dico una parolaccia. Forte.
Mi giro. Mirella è lì, immobile, con la fotocamera puntata.
Occhi fissi. Nessuna espressione.
Mi guarda. E poi dice:

“Io non ho visto niente.”

Ma aveva visto tutto. E aveva anche il backup.

Col tempo si scopre che registra ogni discussione condominiale, ogni lite, ogni porta che sbatte.
Ha una collezione di clip più completa dell’amministratore stesso.
Una volta ha mandato un video alla polizia municipale per denunciare “attività sospette” nel parcheggio.
Attività: due ragazzini che si passavano una borraccia.

Ecco un altro VDI:   Spero che vendano al più presto

Durante un’assemblea, mentre tutti urlano per il problema delle infiltrazioni, lei è muta. Ma col telefono in mano, ben visibile.
E guarda chi parla. E registra.
Sempre.

Una volta il vicino del terzo ha fatto partire la lavatrice condominiale dopo le 22.
Il giorno dopo, in bacheca, compare una trascrizione parola per parola del rumore emesso dal ciclo centrifuga.
“Decibel rilevati: elevati. Vibrazioni percepite: simili a un trattore.”
Senza firma.
Ma stampato a colori.
Con screenshot dell’ora.
Font: Calibri 11.
Firma invisibile: Mirella.

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