La legge rende queste “colonie” sostanzialmente inamovibili una volta formalizzate. I gattari sogghignano consapevoli di poter fare il loro comodo e sono soliti anche perc*larti nella chat condominiale se fai notare la quantità di escrementi, o i danni, che i felini continuano a fare nei giardini.
Sono anche soliti ripetere (cosa falsissima) che “loro – i gatti – c’erano prima di noi” quando è palese che sia stato il loro malcostume a favorire l’aggregazione della colonia di randagi (visto il loro incremento progressivo negli anni e visto che prima dell’inizio dei lavori, in quel luogo, si era in campagna lontani da fonti di approvvigionamento di cibo per i felini).
Ho studiato un bel po’ l’argomento e ho scoperto, complice una legge che ahimè tiene più conto degli animali che delle persone, che “la colonia felina è per definizione stanziale, ciò significa che non può essere rimossa, a meno che non vi siano ragioni di sanità pubblica quali, ad esempio, motivi di carattere igienico-sanitario o in casi di epidemie che mettano a repentaglio la salute dell’uomo e degli animali.” (Cit.)
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