Per i primi 24 anni della mia vita ho abitato nella casa di famiglia, dove al piano terra viveva il fratello di mio nonno, che per comodità chiameremo VDI.
Sarebbero moltissimi gli episodi di cui parlare, ma quello che passò alla storia fu la litigata sugli animali domestici.
Mia mamma aveva un adorabile cagnolino che ovviamente, quando non era in casa sul divano a sonnecchiare, faceva giretti in giardino.
Il VDI per non essere da meno pensò bene di prendersi una mucca.
Si, avete capito bene: una mucca di nome Carolina, piazzata a dormire esattamente sotto la mia stanza.
Come al solito per evitare di cadere nelle solite liti, portammo pazienza sperando che i familiari lo facessero rinsavire ma niente, lui imperterrito a portarla nel giardino comune al grido di “Carolina fai la pipì”.
A tratti era anche divertente fintanto che arrivò l’estate, con finestre aperte dalle quali entravano gli odori non propriamente piacevoli di Carolina e i suoi muggiti notturni.
Inutile dire che le nostre numerose richieste di allontanamento dell’animale non furono ascoltate, per cui ci trovammo costretti a chiamare i vigili, che capita la situazione intimarono a Zio VDI di sistemare l’animale in un ambiente più idoneo al suo garage, lontano dall’abitazione.
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