Una bella femminuccia di bull terrier di un anno e mezzo, presa in canile. Quindi un cane che è già stato abbandonato, di una razza che devi saper gestire, con un’energia pazzesca tutta da liberare e che quindi a maggior ragione non puoi tenere chiuso in un’aiuola per 8 ore al giorno da solo, né tantomeno lasciarcelo per un giorno e mezzo se vai al mare – cosa che il suo proprietario faceva quasi tutti i weekend.
Gli altri coinquilini, anche se stavano a casa, fingevano che la cucciola non esistesse: eravamo molto più spesso io e il mio compagno a portarle acqua e farle due coccole quando piangeva. Inutile dire che dopo due settimane la bulletta aveva già fatto fuori 3 cucce in diversi materiali nonché tutto ciò che trovava nel giardino (sedie, vasi, ciotole…) e aveva attaccato con successo la rete di recinzione, sfondandola e scappando verso la libertà.
Vi ricordate che all’inizio ho nominato la scala di accesso al nostro terrazzo, aperta e senza cancelli?
Bene, lei aveva capito che su avrebbe trovato i suoi salvatori, quindi correva da noi a tutta velocità per farci mille feste. Sapete come fa le feste un bull terrier frustrato?
Sembra un tornado, un Taz che grugnisce, mordicchia e salta, è impossibile da calmare e ha la forza di un cavallo. La prima volta che è corsa su, io ero in costume da bagno, seduta con mia figlia in una mini piscinetta di gomma piena d’acqua. Ho infartato, alzato in un lampo la bimba che si è spaventata e ha cominciato a piangere, con la canetta che abbaiava in dolby surround e sempre in modalità uragano abbattuto sulle mie gambe nude e sulla piscinetta innocente, con conseguente svuotamento di acqua su tutto il terrazzo.
La fuga da Alcatraz si è ripetuta all’infinito.
Abbiamo chiamato il suo padrone, i proprietari, i carabinieri, il canile, il dio Anubi in persona, ma niente: l’unica opzione sarebbe stata denunciarla come aggressiva e farla abbattere, ma non l’avremmo mai fatto.
La canetta è rimasta in mano a quell’idiota del suo padrone e la situazione è rimasta invariata. Rassegnati, abbiamo comprato una confezione di crocchette di emergenza e due ciotole per quando succedeva e abbiamo quasi smesso di usare il terrazzo, la parte più bella di tutta la casa nonché l’unica priva di muffa.
Da lì abbiamo cominciato a cercare una nuova casa.
Al nuovo affittuario abbiamo raccontato tutto, ma credo abbia pensato che esagerassimo. Non ne abbiamo più saputo nulla da quando ci siamo trasferiti, però passo spesso davanti a quella casa.
Prima o poi andrò a vedere se ci sono ancora le padelle…
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