Gli rispondo piuttosto incazzata dicendo che non era quello il momento di fare domande simili. Più tardi vengo a sapere da persone che abitano molto vicino che la famiglia di serpenti si vantava con altri, vicini con frasi tipo “la facciamo schiattare” e una serie di frasi simili… da paura.
Uno dei vicini mi fa addirittura vedere una chat di Whatsapp nella quale il vicino la insultava in tutti i modi, gioiva della morte di mia mamma e chiamava me la tro*a che vive in Veneto.
Alla morte di mia nonna, i tizi hanno organizzato un vero e proprio festino urlando frasi tipo “ce l’abbiamo fatta”. La chiamavano “la rompicogli*ni”, la svegliavano nel cuore sella notte (e anche se nonna sentiva pochissimo, più volte si è dovuta alzare, quando, per esempio si attaccavano al campanello). Mia nonna teneva tantissimo al grande giardino e alle piante che aveva. Anche se ultimamente faceva fatica a curarlo, i vicini l’avevano trasformato in una discarica.
La maltrattavano e la cosa peggiore è che nonna non si è mai lamentata neanche con me della situazione per non farmi preoccupare ulteriormente, vista la malattia di mamma. Ha subito e sofferto in silenzio e se ci penso, ancora sto male.
Dopo aver ereditato la porzione di casa, non ho venduto.
Ho affittato a una coppia di ragazzi poco più giovano di me. Uno fa il produttore musicale e l’altro è un musicista/dj. Presto avranno anche 2 bambini che sono riusciti ad avere in affido.
I ragazzi sono attenti a non disturbare oltre gli orari normalmente consentiti.
Il giardino di nonna è stato trasformato in una sorta di discoteca all’aperto, stupendo, molto “soft”, un po’ zen.
Torno spesso e in un paio di occasioni sono stata invitata alle feste.
Bellissima gente, buona musica e buon cibo…. ma soprattutto….. lo sguardo del vicino quando mi ha vista, non aveva un prezzo, quando l’ho vista sono andata verso il mixer e mentre ballavo e cantavo, ho alzato il volume del mixer senza mai distogliere lo sguardo da lui, che mi guardava impalato.
Immaginavo mamma e nonna che si godevano la scena e ridevano di brutto.
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