È solo quando ci prepariamo a entrare in campo che mi accorgo che, in confronto agli avversari sembriamo il Real Madrid: i blu, fanno davvero impressione. Il “Mengu“, inquilino della scala C, indossa una maglietta di Maradona degli anni 80 ma è almeno 3 taglie più piccola. La scritta Buitoni è rivolta al cielo, si appoggia alla pancia che rimane fuori, nonostante i tentativi del “Mengu” di trattenere il fiato per le foto di rito. Malesi, indossa una maglia blu che sembra rubata al barbiere del quartiere. Il portiere dei Blu lo conosco poco, so che lo chiamano “Spillo“, ma con più lo guardo, con più non riesco a capire da dove arrivi quel soprannome. Di sicuro non è per il fisico asciutto. Indossa una cosa che mi ricorda il tendone del circo Orfei a strisce gialle e blu. Ora, lui ha già una bella stazza, con quella sorta di pareo addosso, immagino coprirà tutta la porta. I blu hanno un fuori quota che fa impressione: Youssef, 19 anni dal Marocco, fisico da paura, si presenta in campo con divisa da professionista e pallone ai piedi.
Al secondo palleggio, noi rossi lo guardiamo come un marziano mentre gli altri blu, vicini tra loro, ci guardano sorridendo e con un “mo so cazzi vostri” stampato in faccia. Noi abbiamo tra i fuori quota, solo Alessia: 14 enne, capelli rossissimi e sguardo da Ibrahimovic (ma quando è incazzato).
L’arbitro è l’organizzatore di eventi: tutto vestito di nero e fischietto in bocca. Comincio a ridere in quel momento e riderò fino al triplice fischio. La gente sugli spalti non manca: quasi tutto il palazzo è presente. Palla al centro…. e via!
E’ stata una partita a metà strada tra il divertente ed il raccapricciante. Di sicuro quest’anno ci sarà la rivincita ed io… ci saro!
Se volete, un giorno, proverò a raccontare la partita del palazzo, quindi, non vi tedio oltre, magari se gli admin mi daranno la possibilità, vi racconterò altro.
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