Quando ho acquistato questa casa ero al settimo cielo.
Un appartamento molto grande e luminoso in una zona bellissima e con un panorama mozzafiato. Peccato che questo splendore di appartamento abbia evidenziato fin da subito il suo difetto principale: i muri non solo non erano stati isolati acusticamente, ma sembravano amplificare ogni minimo rumore.
Il problema era la famiglia al piano di sopra con 2 bambini piccoli: i pargoli non dormivano la notte e immancabilmente il padre si svegliava e cominciava ad urlare come un matto, seguito dalla madre che cercava di calmare lui.
Non erano episodi sporadici, la cosa andava avanti tutti i giorni e tutte le notti. Il pianto dei bambini mi era entrato in testa e come un trapano di un dentista mi perforava i nervi.
Non mi sono mai lamentato, mai. Anzi, ho sempre pensato che ai due genitori sarebbe cresciuta un’aureola prima o poi. Del resto io e mia moglie ci siamo passati (anche se i nostri sono stati meno problematici soprattutto durante la notte. La cosa assurda è che, improvvisamente, chi ha cominciato a lamentarsi per ogni minino rumore è stato proprio il capofamiglia al piano superiore.
Ha cominciato a dare tallonate sul soffitto ogni qualvolta facessimo qualsiasi tipo di attività dentro casa. La prima volta è successo quando è caduto un bicchiere a mia figlia: ha cominciato ad urlare come un pazzo e a dare colpi al pavimento. Ho fatto finta di nulla, ma da quel momento è stato un susseguirsi incredibile di botte e urla. Poi una sera….. stavo guardando la televisione con mia moglie quando improvvisamente ha sbroccato di brutto. Ha cominciato a dare colpi infernali al suo pavimento e a urlare in modo assurdo.
Pochi secondi dopo ha suonato alla mia porta. Mi sono trovato davanti questo tipo che mi ha urlato “adesso bastaaaa“. A quel punto l’ho sovrastato con il volume della voce e gli ho detto che di tornarsene immediatamente in casa prima che lo gonfiassi: era lui che faceva casino e lo sapeva benissimo. Mentre gli urlavo ad un centimetro dalla faccia, è arrivata la moglie che l’ha strattonato per una maglietta e se l’è portato via prima che la cosa degenerasse.
La stessa notte, uno dei bambini comincia a piangere… stessa scena: il padre che comincia ad urlare e a sbattere. Prendo il telefono lo chiamo e dopo averlo insultato gli dico che appena lo vedo gli faccio un mazzo tanto. Avevo seriamente intenzione di dargli una lezione.
L’occasione capita pochi giorni dopo, lo vedo nell’androne. A quel punto lui corre verso di me. Mi preparo a spaccargli il muso.
Lui si mette a piangere, mi abbraccia e mi chiede scusa:
“scusami, non ce la faccio più, sono stressato, ho i nervi a fior di pelle, non dormo più, litigo in continuazione con mia moglie, con i colleghi, con tutti…. sono disperato”
Gli rispondo: “ok, scuse accettate, capisco lo stress, capisco che non dormi più ma…. Datti una regolata perchè la mia pazienza ha un limite e come non dormi tu, ti assicuro che facciamo fatica anche noi!”
Eh niente…Da quel giorno è diventato uno dei miei migliori amici.
Ci sono voluti anni prima di dormire tutti serenamente. A giorni i suoi pargoli cominceranno la scuola.
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