Un paio di settimane fa, verso le 5 del mattino, ero nel dormiveglia e mi sembra di sentir suonare il campanello alla porta di casa (non il citofono all’ingresso).
Mi sveglio ma mi convinco che sicuramente è stata la mia immaginazione, passa qualche secondo e suona di nuovo.
È reale.
Così mi alzo e mi avvio alla porta, in mutande.
Guardo dallo spioncino, vedo 8-9 persone, chiedo_
– “Chi è?”
– “POLIZIA, può aprire per cortesia?”, e mostrano un tesserino.
Ora, so per certo di non aver fatto nulla contro la legge e di questo son tranquillo, mi passa per la mente giusto che potesse essere qualche malvivente che si spacciava per poliziotto per entrare e rapinarmi.
Ma chi vuoi che entri a rubare in un appartamento normale? Così in tanti poi.
Apro e mi chiedono al volo
– “Mi scusi se l’ho svegliata, per caso sa dove abita il sig. Rxxxxa?”
– “Beh abitava nella porta qui accanto, ma non è più qui da almeno un anno! Ora ci abita una famiglia con un bambino piccol… “.
Non ho finito di parlare che il collega inizia a prendere a manate la porta.
– “Ora sa dove si trova?”
– “Ah, se non lo sapete voi…”.
Il mio ex vicino era uno spacciatore ai domiciliari, che con tutti qui era educatissimo e gentilissimo.
Salutava sempre (cit.)
Però ammetto: mi sono saltate le coronarie.
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