Da giorni aspetto la consegna di un regalo che devo fare a mio marito.
Questa mattina qualcuno ha suonato al citofono, non ho neanche risposto e sono corsa giù per le scale in ciabatte, pigiama e capelli improponibili, convinta che fosse il corriere.
Apro il portone con un bel sorriso e mi trovo davanti il postino con una bella busta gialla in mano.
“Signora, una raccomandata per lei”.
Con un punto interrogativo stampato in faccia più grande dell’ego di Sfera Ebbasta, ho firmato e ritirato la raccomandata.
Rientro in casa, apro la busta e mi trovo di fronte a una lettera dell’amministratore.
Tra i caratteri in grassetto trovo frasi come “prenderemo provvedimenti” e “massima sollecitazione”. Di cosa si trattava?
Leggo con il cuore il gola, che è successo?
Ecco, l’amministratore scrive che vicini si lamentano che il mio cane abbaia tutto il giorno in mia assenza e talvolta anche nelle ore notturne.
Per cui con la “massima sollecitazione” dovrò ovviare al problema altrimenti “prenderanno provvedimenti” e allerteranno l’ASUR.
Tutto bene, tutto giusto, solo che io ho un gatto e tre pesci rossi!
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