L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato, Vicini chiassosi

la scuola

I ragazzini amano stare davanti alla scuola a chiacchierare in piccoli capannelli. A urlare. Scambiarsi incomprensibili grugniti. Offendersi a vicenda per gioco, cacciando strilli tali che io, più di una volta, ho pensato che stessero inscenando la versione junior di Fight Club. Ma senza grandi attori né plot twist.

E questa storia dei rientri pomeridiani, tra una cosa e l’altra e l’attardarsi per stare di più insieme e/o andare al parco a giocare a pallone dura praticamente tutto il maledetto pomeriggio.

Ah.
I genitori.

Le mamme, soprattutto. Le mamme che si fermano, pure loro, a chiacchierare. Ma, dico, abbassare il tono della voce non è una cosa fattibile?

A me, delle vostre vacanze, dei vostri pranzi, dei mobili che avete comprato all’Ikea, dei voti del vostro caro Guglielmino e del saggio di danza di Genoveffa, di vostro marito Antonello che si è lussato la caviglia per giocare a calcetto, povero scemo che non è altro e non si rassegna, che caspita me ne frega?

Niente. Anzi. Non voglio incursioni non richieste nelle vite degli altri. Non. Le. Voglio.
Fate due parole, un saluto e via. No?
No.

Ecco un altro VDI:   Dammi tre parole: vicini, fioriere, litigi

E voi direte: ma dai, che quest’anno e l’anno scorso, con la pandemia, le scuole sono state quasi sempre chiuse.
Eh, no, vi dico io. Eh, no.

No, perché quella pace, quel santissimo silenzio di cui ho goduto (e ne ho goduto immensamente), mi è stato fatto scontare con tante lezioni tenutesi all’aperto.
Tra cui quelle di educazione fisica con musica a palla. Alle 8.20.

E non solo.

Adesso che la scuola è finita stanno usando il campetto della scuola per ospitarvi una parte dei campi solari. E i bambini… i bambini urlano.

Le animatrici urlano. I genitori che vengono a riprendersi i pimpih… urlano per chiacchierare e ridere!

Addio, addio alla pace del pomeriggio.
Il mio vicino infame è una scuola.
E i ragazzini maleducati. Figli di genitori maleducati.

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