Lui ha solo aperto le finestre, non ha pulito lo schifo che hanno lasciato “quelli”.
Infine, senza farci entrare dice in casa sua, dice che “dobbiamo pagare quanto dovuto” e ce ne dobbiamo tornare a Milano.
Con gli anni è venuta fuori la verità: quando mamma ha incaricato la ditta di eseguire i lavori a casa di nonna, il Sig. G gli ha offerto soldi extra per murare due camere e farle rientrare nella sua parte di casa, abbattendo due pareti. L’azienda (nel frattempo fallita), ha poi sistemato tutto come se quelle camere non fossero mai esistite. Abbiamo anche saputo che il vicino usava l’appartamento di nonna per “ospitare” braccianti extracomunitari. Vivevano circa 20 persone in quell’appartamento, senza acqua, gas e corrente.
Arrivare a conosce la verità è stato difficilissimo perché il vicino è molto “rispettato” dal resto del paese.
La cosa assurda di questa vicenda? Dopo 8 anni di battaglie legali, la vicenda non è ancora finita. Nonostante i documenti catastali parlino chiaro, il vicino vive ancora nelle sua casa con le 2 stanze di mia nonna inglobate dentro casa sua.
La difesa del vicino, inoltre, prima sostiene che le stanze sia state usucapite dal vicino, poi, dimostrata l’infodatezza della cosa, parla di “donazione” quando nonna era in vita, fatta senza atti legali (falso, mia nonna non ha donato niente e le stanze c’erano al momento della sua morte).
Siamo schifati dalla lentezza della giustizia italiana, nonostante sia stata ampiemente riconosciuta la nostra ragione, nonostante le denunce. Ultima cosa: nessuno e ripeto, nessuno, ha confermato davanti ai giudici che il tizio usava l’appartemento dando ospitalità ai braccianti, dietro LAUTO compenso.
Lascia una risposta