Questa storia si svolge in un piccolo paese in Sicilia.

I miei genitori ereditano la casa di mia nonna, dopo la sua morte. Si tratta di una piccola casa leggermente isolata ai margini del paese. La casa è divisa in 2 unità abitative differenti: in una ci viveva nonna, nell’altra il sig. G con la sua adorabile famiglia.

Mia mamma fa svuotare la casa di nonna e porta alcune delle cose a cui teneva di più, qui al Nord dove abitiamo. L’idea di mia madre è quella di non vendere, nè affittare, ma aspettare di racimolare qualche soldo per sistemarla a dovere e tornare un giorno a vivere li dove è ha passato i primi anni della sua infanzia.

Potrebbe essere un posto dove passare le vacanze estive, immersa in un paesaggio fantastico, quindi, prima di impegnarsi in lavori di ristrutturazione importanti, mamma decide di chiamare un’impresa che si occupi di effettuare una manutenzione basilare: imbiancare, sistemare alcuni muri, qualche piastrella e poco altro.

Al termine dei lavori, la casa viene chiusa e l’idea è quella di tornare qualche mese dopo per passare le vacanze estive. Prima di tornare, in realtà passano 2 anni perchè nel frattempo, mio padre si ammala e abbiamo diversi caxxi da risolvere.

Quando, alla fine, le cose sembrano andare per il verso giusto, decidiamo di tornare in Sicilia ma pochi mesi prima di partire, il sig. G. ci chiama dicendo che qualcuno ha forzato la porta di casa di nonna.

In un paese dove fino a qualche anno fa, non si chiudevano a chiave le case, ci sembra un po’ strana la cosa ma… i tempi sono cambiati.

Purtroppo in quel periodo non ci possiamo muovere da Milano a causa delle condizioni di salute di mio padre.

Mamma, chiama il vicino G e gli chiede di far intervenire un fabbro per far sistemare la porta, visto che, come detto, non possiamo tornare al paese.

Il vicino “esegue” e rassicura mia madre: la porta è stata sistemata e terrà lui le chiavi fino a quando non riusciremo a tornare al paese.

Da quel momento passano circa 2 anni. Mio papà, purtroppo, perde la sua battaglia contro un brutto male e qualche mese dopo, torniamo al paese. Per prima cosa andiamo a prendere le chiavi dal vicino e lo ringraziamo tantissimo per aver custodito l’appartamento e per aver fatto intervenire il fabbro un paio d’anni prima.

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Vicino

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