Lui, detto ciccio (nipote di nonna papera data la verve e il fisico scolpito), non è il peggiore dei miei vicini.
Stamani però, complice che erano le 8:30 e ancora non avevo cazziato nessuno e la mia sindrome premestruale, mi si chiude la vena e, vedendolo ciondolare senza meta nel cortile che condividiamo (con altri cdv) abbasso il finestrino della mia auto e attacco.
Dalla bellezza di 5 settimane ci sono 12, dico 12, sacchi della spazzatura condominiali bellamente abbandonati nel cortile (che funge da parcheggio, altra nota dolente) pieni di potature.
Quest’uomo ha una cinquantina di anni, automunito, padre di due ragazzi grossi come lui, purtroppo per lui disoccupato da oltre un anno e quindi con moltissimo tempo a disposizione.
Gli ho chiesto di far sparire quelle tonnellate di spazzatura dato che lo spazio è comune. Lui mi risponde che ha chiamato la raccolta rifiuti e verranno tra 10 giorni.
Gli ho elencato le varie opzioni tra cui caricarseli sulla sua auto (abitiamo a 2km scarsi dall’isola ecologica), tenerseli in giardino, tagliare l’erba solo dopo aver saputo quando le sarebbero venute a ritirare.
Faccio un bel falò tipo Salem sotto la sua porta?
Se la gente è abituata a vivere nella sporcizia e disordine perché obbligare gli altri alla stessa fine?
Visto che non mi sono espressa chiaramente.
Per sacchi condominiali intendo quelli grossi, gli sfalci sono provenienti dal suo giardino. Non abbiamo spazi verdi in comune.
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