Nel lontano ’93 i miei genitori comprano un lotto di terra su cui pensano, beati ingenui, di costruire due case grandi – quasi palazzine – dove vivere noi+i miei zii materni, e da cui ricavare appartamentini separati per noi figli quando saremmo stati grandi.
Detto terreno si trova all’interno di una corte, in fondo alla stessa, e dietro vi è un campo di proprietà del fratello di chi ci ha venduto il lotto che abita immediatamente a fianco, separato da una striscia di terreno – sempre appartenente a questa persona – già all’epoca espropriata dal Comune, che deve farci passare una strada.
Ovviamente, non ci abbiamo mai potuto far nulla, perché questa persona e, dopo di lui, la figlia degna erede, hanno cercato ogni cavillo pur di rompere l’anima e non farci fare nulla.
Su tutte, la principale: per abitarci, naturalmente dovevamo avere il diritto di passaggio all’interno della corte, essendo attualmente l’unica via di accesso. L’ingresso alla corte misura 4.70m, per potersi imporre ad avere questo diritto, il passaggio deve essere minimo 5m.
Le alternative erano: chiedere l’ok all’unanimità di tutti gli abitanti della corte (e a parte loro che avrebbero detto di no, due sono irrintracciabili), oppure fare finalmente la strada che passa dietro al nostro lotto.
Nessuna delle due attuabile, la prima per evidenti motivi, la seconda perché, se fosse stata fatta la strada, il signore avrebbe perso il diritto di rosicchiare dal nostro lotto un passaggio di 5m per il suo diritto di passaggio verso il suo campo (come noi avremmo perso quello di passare per la corte, ovviamente).
Il bello viene qui: detto signore lavorava in Comune al catasto, e ora la figlia pure, gli è praticamente subentrata in tutto e – a detta di mio padre – è pure peggio di suo padre, e ha avuto vita facile nel bloccare e rimandare i lavori per fare questa benedetta strada.
Tutto questo, molto presumibilmente, per il rosico che ha avuto per via del fatto che il fratello non ha voluto svendere/regalare a lui quel lotto di terreno.
Sono 30 anni che i miei e i miei zii pagano per un terreno su cui ancora non ci possono fare una beata fava, di certo non costruire case.
Sono 30 anni che quella strada dev’essere fatta, ma non vien fatta.
Mio padre sta iniziando a considerare l’idea di vendere agli zingari e che ci facciano il campo rom.

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Luca

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