La tabaccaia (parte 2)

Mi fiondo dentro l’appartamento. Poco dopo arriva la moglie, lei mi chiede cosa è successo. Probabilmente pensano a una violenza, o qualcosa del genere. Racconto loro la storia ma questi mi guardano come fossi matta, poi mi cominciano a spiegare che sicuramente, si tratta di echi che provengono dall’altra parte del complesso, dove ci sono altri condomini.

Per i piatti, per la televisione, la porta spalancata, gli oggetti spostati non hanno spiegazioni, tranne forse pensare che ho le allucinazioni. Quando poi racconto del vicino di sopra, dei rumori, del fatto che sono andata a suonare al suo campanello, cala il silenzio. Lui e lei si guardano, poi lui fa un gran sospiro prima di dirmi…“Signorina, lei è l’unica che abita in quella parte dello stabile. L’appartamento sopra il suo è vuoto ed è sempre stato vuoto”.

Per poco svengo nella poltrona di quei vicini, mentre i due mi guardano cercando di capire se sono matta o sotto effetto di qualche sostanza anche se io non ho mai fumato neanche una sigaretta…

Mi danno da bere e cercano di calmarmi, poi chiedo al tizio di riaccompagnarmi a casa. Torniamo al mio appartamento, ormai è tardi. Giunti davanti alla porta mi raggiunge anche Diego a cui avevo chiuso il telefono in faccia.

Entriamo ed è tutto “tranquillo”, TV e condizionatore spenti, nessun rumore dal piano di sopra, niente, solo i piatti rotti per terra.

Ringrazio il vicino e insieme a Diego rimango nell’appartamento per un po’. Gli chiedo di non lasciarmi sola quella notte e lui decide di fermarsi con me. Non ho idea di quanto tempo sia passato, ma mentre sono sul divano, con la televisione accesa, sento altri rumori provenienti dall’appartamento di sopra. Diego mi dice che sicuramente il vicino 50enne si è sbagliato, probabilmente neanche lui sa che l’appartamento è stavo venduto o affittato. Le parole di Diego mi rassicurano  e decidiamo di andare a trovare il vicino che abita di sopra il giorno successivo.

CONTINUA SU PAGINA 4