La VDI sono io

Io: “Oh ma che mi hai preso, per scema? Vi ho sentiti darmi della tr*ia, di quella che se sc*pa lui”

Lei “tu??? Ma mica ce l’avevo con te! Che caz*o avrai sentito non lo so“

Io sempre più incazzata: “ah certo, perchè quando parlavi della vicina, cosa credi che sono nata ieri? Avete solo me come vicina, evita di arrampicarti sugli specchi”.

Lui si riprende e mi dice “ma stava parlando di quella che ha il negozio di fianco al mio”.

Credo di essere svenuta in quel momento, credo di aver avuto una fiammata rovente che mi ha creato ustioni di 3° grado in faccia. Realizzo.

Ca*zo, non stavano parlando di me, possibile che sia così fessa da non pensare che stessero parlando della vicina di quel ca*zo di ottico?

A quel punto è chiaro che ho fatto la più grossa figura di merda della mia vita, ecco perché certi atteggiamenti non mi tornavano, ma non posso dar loro soddisfazione e dico “si, si, va bene…” come se non mi importasse niente dei loro cazzi e praticamente fuggo via…. lasciandoli li a bocca semi aperta.

Lui no, ma lei, lei capisce che ho preso una cantonata e mi guarda con una faccia a metà strada tra il sorrisino e il “ma quanto sarai deficiente?” (ed ha ragione!).

Sono 8/9 passati mesi; lei non la vedo più da parecchio tempo e non so più niente. Lui abita ancora qui con la sua “vicina di negozio“.

Ci salutiamo a malapena e faccio di tutto per non incontrarlo per evitare di ricordare questa cosa.

La racconto a voi di VDI perché si, sono io la peggior vicina da incubo che si possa immaginare.