Sono praticamente nato al sesto piano. Figlio unico di in una famiglia piuttosto agiata. Al quarto piano vivevano degli amici dei miei. Anche loro non se la passavano male. Il padre era un dirigente in un’azienda a partecipazione statale.

Vivevamo in un bel palazzo e tutto sarebbe stato magnifico se non fossi sempre stato oggetto dei pettegolezzi di quella ba**scia che viveva sotto di me. Ha sempre criticato mia madre per quella che lei considerava “la mia malattia”: sono gay, fiero di esserlo e udite udite, anche i miei genitori sono fieri, non della mia sessualità, ma di me come essere umano.

Beh, la str*nza, invece, ha sempre criticato i miei genitori per “avermi permesso” di essere me stesso. Loro, con il loro figlio perfettino, bello come il sole, bravissimo a scuola, educato e soprattutto lui no, lui non ha la mia stessa “ca22o di malattia”.

Sì, dicevo bello come il sole e non potete sapere come ci si sente dopo esserci rivisti ed esserci baciati tutta la sera, con la promessa di continuare a vederci.

Chissà cosa penserà sua mamma. Purtroppo non è più la mia vicina, ma un giorno spero di ritrovarmela davanti mentre tengo per mano suo figlio.

Non è contagiosa e non è una malattia, lo volete capire?

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Luca

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