Avevo una vicina tanto carina e umile. Si era appena trasferita ed entrambe avevamo scoperto di lavorare in due aziende molto vicine, ma distanti 20 km da casa.
Io andavo in macchina, lei prendeva i mezzi. Le avevo proposto, quindi, di venire con me visto che avevamo anche gli stessi orari di lavoro.
Lei mi aveva ringraziato in tutte le lingue e non le ho mai chiesto di dividere il carburante.
Siamo state compagne di viaggio per un anno, poi la mia azienda mi ha spostato in un’altra sede che si trovava dalla parte opposta, quindi mi ero trovata costretta a dire alla cara vicina che non avremmo più viaggiato insieme.
Lei non la prese benissimo e impostò il discorso come per farmi sentire in colpa: “Quindi mi trovo costretta a farmi l’abbonamento dell’autobus”, la sua prima frase.
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