Quando andavo all’asilo faceva pure dei giochetti psicologici per fare in modo di scroccare le vacanze partendo con noi. Come? Faceva finta di piangere dicendo a me, un bambino: “Mi lasciano qui tutta sola, io come faccio? Voi andate in vacanza e io sto qui abbandonata”.
Io mi impietosivo e andavo a piangere dai miei. Fu una delle rare volte che mia madre le urlò contro.
Ci provò anche con mia sorella in seguito, ma lei disse: “Vabbè tanto torniamo”.
Poi partiva con i “sensi di colpa” del tipo: “Io ho cresciuto i tuoi figli”, ma le andava male perché era l’altro caso in cui miei le rispondevano per le rime. La sua ultima trovata fu dire mio padre: “Ho sognato tuo padre (mio nonno) che mi ha detto di guardare i tuoi bambini”.
Dovevate vedere lo ne sguardo omicida di mio padre. Questo accadde dall’asilo alle elementari.
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