L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

L’appartamento sfitto

Un altro giorno verso la fine dell’estate, dopo varie altre scaramucce, salgo nuovamente a controllare e, aprendo la porta di una porzione di solaio comune dove sono depositate le tegole di scorta, trovo il locale ingombro di mobili e carabattole varie. Comincio a spostare il tutto: una poltrona, due materassi, un sacco con dei cuscini, un pesante cristallo di un tavolino e relativi supporti in pietra, la struttura completa di un letto matrimoniale, la rete e doghe di un letto singolo, sei sacchi di abiti da bambina e ragazzina, una lampada, tre seggiolini per l’auto, una carrozzina Chicco completa di ovetto, ecc… C’è anche un enorme comò.

Sentendo il trambusto, la mia inquilina sale a curiosare facendo finta di portare qualcosa nel suo solaio. Le chiedo se per caso quella roba fosse la loro, mi risponde che è roba che ha lasciato un’inquilina precedente andata via anni prima, con la quale ho ottimi e continui rapporti di profonda amicizia, e che comunque ha un figlio maschio. L’unica ad aver figlie femmine nella palazzina è questa inquilina. Le faccio presente che la mia amica non si sarebbe mai permessa di lasciare roba sua in casa mia, che pochi mesi prima il locale era sgombro e che, come ho scritto sopra, la mia amica ha un figlio maschio, mentre gli abiti sono da femmina ma che, visto che era roba di nessuno, l’avrei gettata via, dando subito esecuzione alle parole scaraventando in cortile i sacchi degli abiti, buttandoli dalla finestra delle scale.

Ecco un altro VDI:   L'igienista mentale

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