Prendo l’immagine, leggo dietro, “Rio de Janeiro”, gliela rilancio e le dico che io in Brasile non conosco nessuno (loro hanno invece dei parenti).
Stante la difficoltà di rimuovere il comò, iniziano a volare di sotto i cassetti, uno si sfascia. Poi, per il troppo faticare, dovetti smettere per il mal di schiena
Scesi in cortile, raccolsi i sacchi di abiti, li portai nella mia cantina insieme al resto e quando salii in solaio qualche giorno dopo, il letto, il tavolino, la poltrona e le altre cose, erano magicamente finite nel loro solaio.
Poi, siccome sono stronza fino al midollo, ho inviato alla ragazza la foto del comò che era in solaio, e che “non era il loro”, che faceva bella mostra di sé nella camera dei suoi genitori nelle immagini che avevo scattato quando avevo provato a mettere in vendita l’appartamento pochi anni prima.
Scema sì, fessa no.
Comunque avranno lasciato buttare via almeno 1500 euro di roba, pur di non ammettere che era la loro e prendersi l’ennesimo cazziatone. Ah, tra gli abiti nei sacchi c’era anche un completo che avevo regalato alla figlia più grande in occasione del suo dodicesimo compleanno.
Ma non era roba loro, eh.
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