L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato, Vicini Pazzi

L’atea

 

Non è stato il segno della croce, neanche le voci sul mio conto.,,  ma il fatto che la vicina è venuta a chiedermi di attaccarsi alla mia rete. La incontro fuori dal cancello, stranamente non mi evita e viene da me, non mi saluta, non mi guarda in faccia e mi dice: “Non vedo più la vecchia ma vedo che ha un nuovo nome, posso usarla?”

Avrei dovuto tirarla per le lunghe, ma sono stata fin troppo buona… ho cercato i suoi occhi e poi l’ho fissata. A quel punto le ho sussurrato: “sarà un piacere averti tra noi, a noi streghe piace scrivere al contrario“.

Poi sempre sussurrando: “la password è…. noitiavremo666!”

Lei ha fatto una specie di urletto ed è letteralmente scappata. Da quel giorno evitiamo non solo di salutarci, ma anche di incrociarci.

Mi sono sentita veramente male, anche se provavo a ridere della cosa e a fregarmene, fino a conosco per caso un signore che abita a pochi metri da me, ovviamente sapeva tutto parlando e gli era stato raccomandato di non avvicinarsi a me. È stato lui che mi ha spiegato che la signora è “suonata” e nessuno le ha mai dato retta. Giuro che fino a quel momento avevo pensato il contrario: di essere sulla bocca di tutti. In realtà era così, ma parlavano di me in quanto “vittima” della follia di una donna folle (va beh, potevano avvicinarsi a me prima).

Ecco un altro VDI:   Le lettere misteriose

La cosa che mi dispiace è che fino a quel momento, non avevo ricevuto solidarietà e mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Ho scoperto solo successivamente che la signora diceva anche che non volevo che gli altri mi parlassero…. poi le cose sono cambiate per una serie di coincidenze e ho capito che la signora cercava di farmi terra bruciata intorno.. così ho fatto anche delle amicizie e la verità è venuta a galla.

Ogni tanto trovo dei santini infilati nello stipite della mia porta, una volta ho trovato una boccetta di plastica a forma di Madonna: qualcuno aveva versato dell’acqua (santa?) sul mio portone… Che dire?

Dopo qualche mese mi arriva un Whatsapp:

“ciao, sono la figlia della Sig.ra XXXXX, ho avuto il tuo numero dal sig. XXXXXXX, volevo scusarmi con te per il comportamento di mia madre: è un po’ fissata con certe cose e non ci sta tanto con la testa, soprattutto da quando mi sono separata per via di una relazione che ho con un’altra ragazza. Stai tranquilla, anche io, per lei sono una figlia del demonio, ti abbraccio”

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