Me lo immagino rientrare in casa con quell’aria sconfitta, con i pochi centimetri di pelle visibile coperta da bozzi immensi, che mi dice…. “amore, ne ho uccise 2, ma le altre sono rimaste talmente impressionate che se ne andranno di loro iniziativa”, invece, mezz’ora dopo non è ancora rientrato, anzi, vedo i fasci di luce della torcia e sento distintamente le sue parole e le sua urla: me lo immagino come il Generale Custer a Little Big Horn, vestito da coniglio gigante, circondato da vespe che gli volano attorno in cerchi, mentre lui, solo con martello e retino urla frasi sconnesse ancora convinto di riuscire ad uscire vivo dall’assedio.
Poco male… è quasi un’ora che è fuori e la parola che sento più spesso è: “muori zoccola, infame”. Sento suonare alla porta, è mezzanotte passata, guardo dalla finestra davanti a casa: polizia con tanto di lampeggianti accesi.
Vado ad aprire, immaginando che qualcuno li abbia chiamati per il rumore. Mi chiedono se va tutto bene. Sono molto sorpresa (non mi era mai capitato di aver la polizia alla porta) e in un attimo di silenzio io e gli agenti sentiamo il marito che urla “ne ho fatta fuori un’altra!” Loro mi guardano perplessi ed io spiego che mio marito sul retro è alle prese con delle vespe. A quel punto mi affaccio sul giardino e lo chiamo, dicendogli di venire subito. Due minuti dopo, lui entra in casa dalla porta sul retro e si trova davanti me con i 2 poliziotti.
Appena loro lo vedono trattengono a malapena le risate (io mi vergogno come una ladra: era da foto). Lui ha la faccia di chi non sta capendo nulla…. sudato marcio, con il retino in mano e vestito che nemmeno a carnevale ci si concia in quel modo! Alla fine i poliziotti, salutano e se ne vanno, ma non prima di averci spiegato che qualche vicino ha visto la torcia in giardino e oltre al trambusto ha sentito lui gridare “ti finisco a martellate, maledetta!” Probabilmente hanno pensato che fosse davvero un killer e che io potessi essere la vittima della sua furia omicida, o forse si sono solo preoccupati nel vedere fasci di luce per un’ora nel giardino.
I vicini sono da incubo perché non si sono fatti i fatti loro, o da sogno perché si sono preoccupati per me e la mia famiglia? Mi sono sempre fatta questa domanda e a oggi non ho ancora avuto risposta, anche perché non ho idea di chi li abbia chiamati. Se da una lato ho trovato divertente, questa situazione, da un altro mi chiedo chi può essere tanto stupido (o tanto intelligente) da chiamare la polizia. Mi chiedo anche dove finisce la privacy e dove comincia la giusta preoccupazione. Poi i poliziotti… con tutto quello che hanno da fare, poveracci, essere scomodati per le “paturnie” di un matto? Oppure è giusto controllare che non ci sia qualche matto a piede libero?
Per la cronaca, mio marito è riuscito a distruggere il nido di vespe, ma dopo qualche giorno, i simpatici animaletti l’avevano ricostruito esattamente nello stesso punto. Ho chiamato un amico di famiglia che si è occupato di rimuoverlo successivamente, di giorno, senza tute spaziali e senza cappelli con le orecchie di un bambino.
Mio marito sostiene che se non fosse stato per il suo intervento (e i suoi superpoteri (aggiungo io), l’amico di famiglia non avrebbe mai potuto rimuovere il nido di vespe: erano stanche di lottare e si sono arrese… grazie a lui…..
Sempre per la cronaca, siamo ancora felicemente sposati 😂😂😂😂😂😂😂😂😂
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