L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato, Vicini e fatti divertenti, Vicini Pazzi

Le vicine canadesi

Ora, negli USA, è consuetudine presentarsi ai nuovi vicini (o meglio, sono i nuovi vicini che vengono a presentarsi). Penso da americano: vado verso le due signore con un sorriso, la mano tesa e in testa un “piacere di conoscervi”.

Quando mi avvicino le due mi guardano con faccia schifata, non mi danno la mano (che ritiro come un cretino). Dico loro “Sono Robert, piacere di conoscervi”. Mi guardano serie, continuando anche a controllare cosa viene scaricato dal camion e mi rispondono semplicemente, a turno: “Florence” e l’altra: “Susannah” poi insieme “Hig****”. Oddio questa cosa dei gemelli che parlano all’unisono mi sa tanto di horror.

Le due non hanno sorriso, non mi hanno quasi guardato, ma hanno detto i loro nomi. Continuo a sorridere cercando di essere simpatico, ma queste non mi guardano proprio, concentrate come sono, a controllare la mia roba. Mi gioco il jolly, con Florence e le dico sorridendo che sono italiano, che vengo da un paese piuttosto vicino a Firenze (vengo da tutt’altra parte ma in quel momento volevo rompere il ghiaccio). Florence mi guarda come si può guardare defecare un cane e mi risponde “Ah ok, bello“, senza un sorriso.

Ecco un altro VDI:   La casa in campagna

Saluto e me ne torno dentro a controllare i lavori, mentre le due continuano a stare statuarie dall’altra parte della strada ad osservare la scena. Checcazzz… cominciamo bene, quasi sto già rimpiangendo il buon vecchio mascellone James.

Verso sera, il trasloco è finito. Mi godo il mio divano e la mia televisione, finalmente arrivati. Ogni tanto vado a vedere se le due megere sono ancora dall’altra parte della strada. Ho quasi il terrore pensando che possano spuntare davanti alla finestra come in una scena di un film. È tutto tranquillo e mi accorgo che, dalla finestra principale, si vede la loro casetta. Penso che avrò modo di conoscerle e devo stare tranquillo.

Passa il primo mese, incontro le gemelle 2 o 3 volte, saluto, sorrido, mentre queste mi squadrano e salutano a malapena. Gli altri vicini sono molto cordiali: la mentalità da queste parti è abbastanza chiusa, ma tutto sommato mi trovo molto bene e poco dopo vengo anche invitato ad un party. In questa occasione, parlando con un vicino, chiedo di Florence e Susannah. Quando le nomino, questo abbassa la sguardo, manco avessi nominato il diavolo, poi mi dice: “lascia stare quelle due matte: tienile lontano da te”.

“Ma davvero devo aver paura di due anzianotte, mezze rincoglionite?” chiedo a me stesso. Ne voglio sapere di più; quella stessa sera, chiedo di loro ad altri vicini. Vengo a sapere che le due sorelle sono figlie di un ex pastore della chiesa locale e che in quella zona ci sono diverse chiese, di diverse correnti cristiane (e non), che non sembra si amino molto. Ci sono cattolici, anabattisti, mennoniti, pentacostali, luterani, avventisti, anglicani, battisti e una sfilza di altre correnti che non ricordo neanche.

Ecco un altro VDI:   I rave party al monastero

Passa qualche giorno (forse anche qualche mese) quando, praticamente inciampo nelle due sorelle fuori casa. Come sempre vestite allo stesso modo, io cretino, provo a sfoderare il mio sorriso: “Buongiorno Susannah, buongiorno Florence”. Quest’ultima prende la parola (per fortuna parla solo una, perché avessero parlato insieme, giuro sarei scappato). “Non ti ho mai visto in chiesa in tutto questo tempo“. “Merda! E che rispondo adesso?”. Non vado in chiesa dai tempi dell’oratorio di paese. Ma poi, soprattutto, queste, a che chiesa appartengono?

continua su pagina 3

Lascia una risposta