La mia CDV da anni sostiene che casa mia sia una merda perché “ho il balcone pieno di roba” (ndr: un tavolino in plastica con appoggiate sopra alcune bombolette spray e la scatola di un attrezzo, relative due sedie in plastica, scopa, spazzolone e paletta) e “non mi sente mai pulire”.
Ebbene, ore 17.30 circa, sta ciarlando come al solito e come sempre ad un volume che volente o meno, nonostante le pareti che ci dividono e l’aspirapolvere in funzione, la sento.
Quando spengo l’aspirapolvere per cambiare presa distinguo tranquillamente le parole: “Ma te pare che la se mete a netar casa a ste ore, questa? Xe quasi le 6, sa ala fato tuto el giorno, se fa la matina ste robe”. (Traduco: ma ti pare che si metta a pulire casa a quest’ora, lei? Son quasi le 6, cos’avrà fatto tutto il giorno, si fanno di mattina queste cose”).
Segue voce meno distinguibile nel linguaggio, ma so essere quella della madre, altro splendido elemento che sicuramente le dà ragione (delle due, è quella che mi caga il cazzo personalmente, la figlia rompe ma almeno blatera per i cazzi suoi credendo che io non la senta).
Urlo di rimando, conscia che si trovavano nella stanza adiacente (e preciso: canto death metal, ho una voce piuttosto potente quando mi ci metto): “Ve sento, insemenìe!”.
Silenzio.
Sipario.
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